Il Pd pensa alle elezioni, tutto il resto può attendere
- Dettagli
- Categoria: Italia
Mancano due settimane al voto: si vogliono frenare possibili dissensi interni. Non è troppo complicato rimandare a dopo il ponte del 2 giugno delicate incombenze o questioni che potrebbero causare danni nelle urne.
di Marco Bertoncini Italia Oggi, 14.5.2015
Mancano due settimane al voto: si vogliono frenare possibili dissensi interni. Non è troppo complicato rimandare a dopo il ponte del 2 giugno delicate incombenze o questioni che potrebbero causare danni nelle urne.
La scelta del successore di Roberto Speranza a capogruppo nel Pd è rinviata, con sgradevoli scene di contrapposizioni intestine. Intanto, a rimetterci sono le minoranze democratiche: le dimissioni di Speranza le hanno private di un posto di rilevante prestigio (a sua volta, il giovane capogruppo si è danneggiato pesantemente, posto che non è fatto consueto approdare, alla prima elezione, al vertice di un gruppo di oltre trecento parlamentari, cifra superiore a quella della Dc nel '48). Se qualcun altro, dopo Pippo Civati, se ne volesse andare, R. ne sarebbe lieto: per ora, l'unico in bilico è il tormentato Stefano Fassina, per il cui abbandono a palazzo Chigi non si verserebbero lacrime. L'annuncio di non voler apporre fiducia sulla riforma della scuola è sintomo della volontà di evitare forzature. Di riforme costituzionali si parlerà ben dopo le elezioni: già ora, tuttavia, non mancano espliciti e ripetuti segnali di distensione verso Fi. Quanto alla spinosa vertenza pensioni, meglio aspettare giugno.
Viceversa, si direbbe che nel centrodestra ci si disinteressi di presentare un'immagine lacerata mentre si sta per andare alle urne. Sul reddito di cittadinanza nel Carroccio è lite (inattesa) ai vertici. La sconfitta in Trentino-Alto Adige è occasione per svillaneggiarsi reciprocamente a tutto spiano, in casa forzista. Addirittura la scissione fittiana è data quasi come nascitura: non è un buon auspicio per il futuro partito repubblicano teoricamente federatore, per adesso soltanto dissolvitore.