Salvini, i rom e il G8 di Genova. Il pagellone fogliante alla settimana politica
- Dettagli
- Categoria: Italia
Dopo la guerra lampo alla Libia, il ministro degli Esteri Paolo Gentiloni ha lanciato una nuova offensiva della comunicazione
Disegno Vincino
di Francesco Cundari | 11 Aprile 2015 ore 06:01Foglio
Dopo la guerra lampo alla Libia, il ministro degli Esteri Paolo Gentiloni ha lanciato una nuova offensiva della comunicazione. La sua intervista in cui denunciava l'ignavia dell'occidente e parlava esplicitamente di intervento militare per fermare le stragi di cristiani nel mondo, martedì, era infatti l'apertura del Corriere della sera, seguita ovviamente dalle consuete raffiche di precisazioni sulle agenzie, di cui offriamo un solo esempio. "Tonini: Ok Gentiloni, rafforzare azione diplomatica". Voto: 5
Ha suscitato grande scalpore negli Stati Uniti la notizia che l'inchiesta di Rolling Stone su uno stupro in un campus universitario avesse sostanzialmente preso per buona la versione della ragazza, evitando domande scomode e riscontri incrociati, al punto che la rivista, dopo essere stata smascherata dalla scuola di giornalismo della Columbia University, ha dovuto fare mea culpa. In Italia, ci saremmo limitati a ripubblicare tutta l'inchiesta con il titolo: "Stupro al campus, è giallo". Voto 3 (a loro) e 2 (a noi)
ARTICOLI CORRELATI Io Bossi, lui cita Le nuove grane giudiziarie (e uno strano sito elettorale) che mettono in crisi Marine Le Pen Sua Eccellenza lo sbirro
In un'intervista a le Monde, rilasciata in occasione dell'uscita in Francia del suo film dedicato a Leopardi, Mario Martone ha spiegato che in Italia non se ne mette abbastanza in luce "lo spirito ribelle", perché in un paese cattolico come il nostro non si vuole "riconoscere che il nostro maggior poeta era ateo". Sul Corriere della sera, da cui abbiamo tratto la notizia, Ernesto Galli della Loggia si è domandato a questo punto se Martone abbia mai letto "le pagine che ha dedicato a Leopardi un tal Francesco De Sanctis". Immaginando che a Parigi sia più complicato trovarne copia e sperando di fargli cosa gradita, gliene sottoponiamo qui di seguito alcune righe. "Il sistema non attecchiva più: cominciava la ribellione. Mancata era la fede nella rivelazione. (...) Il suo scetticismo annunzia la dissoluzione di questo mondo teologico-metafisico...". Voto: 4
Matteo Salvini ha dichiarato di essere stato "punito" da Facebook con la sospensione del suo profilo per avere usato la parola "zingari". Ma sulla base di una simile motivazione, obiettivamente, si fatica a capire tanto la scelta di punire un leader politico bloccandogli il profilo per 24 ore, quanto quella di punire noi, sbloccandoglielo subito dopo. Voto: 2
La Corte europea dei diritti dell'uomo ha condannato l'Italia per l'irruzione della polizia alla scuola Diaz durante il G8 di Genova. Secondo i giudici di Strasburgo si trattò di tortura e l'assenza di questo specifico reato nel nostro codice spiegherebbe perché i responsabili non siano stati puniti adeguatamente. Resta da spiegare perché siano stati promossi. Ma questo è un problema, temiamo, al di fuori della giurisdizione europea. Voto: 8
Il video registrato di nascosto dal telefonino di un passante ha messo ancora una volta l'America dinanzi alla scena di un poliziotto bianco che uccide a sangue freddo un nero disarmato. In questo caso, per di più, in fuga, sparandogli alla schiena, diverse volte. Colpisce che la questione razziale torni a esplodere non già all'indomani dell'elezione del primo presidente nero, ma quando Obama è ormai alla fine del suo secondo mandato. Forse perché, come vuole un'antica legge della politica, è quando le cose migliorano che non riusciamo più a sopportare quelle che ancora non vanno. Del resto, questa è anche la ragione per cui sarà sempre molto più facile speculare su quello che ancora non funziona, che raccogliere i frutti di quello che si è fatto. Voto: 10 (a tutte le vittime disarmate e a tutti gli eroi in fuga che non sappiamo come difendere, né come onorare)
A poche ore dalla strage del tribunale di Milano, dove un imputato per bancarotta è riuscito a entrare con una pistola e a uccidere tre persone, tra cui un giudice e un avvocato, tutte legate al suo processo, Gherardo Colombo ha parlato di un "brutto clima verso la magistratura", riferendosi esplicitamente alle polemiche sulle ferie e sulla responsabilità civile. Dispiace che il successivo intervento del presidente della Repubblica abbia potuto dare anche solo l'impressione di avallare un simile accostamento. Voto: del silenzio.
Dopo aver spiegato di essere stata sostituita come capogruppo di Ncd per volere del premier, Nunzia De Girolamo ha dichiarato a Repubblica: "Ho appreso della mia sostituzione ben prima di assumere posizioni così critiche verso Renzi". Dunque non si capisce per quale ragione avrebbe dovuto essere il premier a volere la sua sostituzione. In ogni caso, prima di denunciare l'opportunismo dei suoi colleghi che pensano solo alla poltrona, le suggeriremmo di tralasciare il fatto di avere cambiato posizione dopo aver perso la sua. Voto 5 (per l'astuzia)
Non si può dire che nella politica italiana, dal Pd a Forza Italia, passando ovviamente per la Lega che fu di Umberto Bossi, manchino in questa stagione figure che ricordino Re Lear. Pochi casi sembrano però corrispondere al testo di Shakespeare quanto la vicenda del vecchio Jean-Marie Le Pen, che dopo avere ceduto lo scettro del Front National alla figlia Marine, se ne vede ora bruscamente estromesso, e per di più pubblicamente oltraggiato. Ma per quanto le sue dichiarazioni antisemite non siano una novità e appaiano oggi un pretesto per farlo fuori, e per quanta pena possano suscitare le parole di questo incredulo ottantaseienne contro le decisioni prese dalla "signora Le Pen", non verseremo una lacrima per lui. Paga per le sue colpe, e per una sopra ogni altra. Per dirla con le parole del Matto: "Non avresti dovuto diventare vecchio prima di essere diventato saggio". Voto: 2
L'iniziativa promozionale del Pd milanese dedicata ai giovani sotto i trenta anni - biglietti per Expo scontati a chi si iscrive al partito - ha suscitato molte, giustificate, ironie. Capiamo che sarebbe ridicolo metter su il broncio ricordando i tempi in cui iscriversi a un partito era considerata "una scelta di vita", ma se gli stessi partiti la propagandano come una scelta di convenienza, si capisce perché, a quel punto, i giovani preferiscano il biglietto per uno spettacolo di Beppe Grillo. Voto: 3