Forza Italia, "Raffaele Fitto è fuori". Silvio Berlusconi chiama Matteo Salvini in Puglia
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Lo sgambetto di Raffaele Fitto a Silvio Berlusconi è andato a buon fine: il centrodestra ha “espulso” Forza Italia in Puglia, il partito e la fronda si sfideranno direttamente dentro le urne.
Il distacco del candidato scelto dal Cavaliere ma che ha rifutato all’ultimo l’apparentamento con Forza Italia è arrivato ieri, seppure ampiamente atteso.
L’oncologo Francesco Schittulli, infatti, ha presentato la sua candidatura e in quella sede sancito lo strappo: «Forza Italia si è autoesclusa. Io ho posto delle condizioni e Raffaele Fitto le ha accettate e farà una sua lista: Fi non lo ha fatto». La coalizione che lo sosterrà nella sua (difficile) corsa contro il candidato Pd Michele Emiliano conterrà dunque Ncd, Fdi, una lista civica e, invece della bandierina di Fi, un listone che risponde direttamente all’ex ministro degli Affari regionali. «Da oggi non è più il nostro candidato», ha confermato il coordinatore regionale forzista in Puglia, Luigi Vitali. «Schittulli è riuscito dove nessun altro era riuscito: ha spaccato il centrodestra e invece di essere il candidato della coalizione è il candidato di Fitto», ha affondato Vitali.
Gli azzurri dovranno correre ai ripari e presentare una loro lista: il Cavaliere vorrebbe che il candidato fosse proprio il coordinatore regionale,ma ci sarebbe un pressing anche su Adriana Poli Bortone. Berlusconi ha chiesto al leader della Lega Matteo Salvini, che già sta consultando per chiudere su Marche e Toscana, di presentare pure lì una lista “Noi per Salvini” e il Carroccio sarebbe disponibile a farlo. Il mosaico delle Regionali è quasi concluso. Nelle Marche, che secondo i sondaggi potrebbero essere la sorpresa di queste elezioni, i forzisti sosterranno l’uscente Gian Mario Spacca, eletto in passato col Pd, stavolta in corsa con una lista civica, considerato il favorito. Restano alcune incognite sulla Campania. Ncd e Udc sono divise sul sostegno a Stefano Caldoro, ma i forzisti sono sicuri di poter contare - in caso di rottura - di un impegno della capogruppo uscente a Montecitorio del partito di Angelino Alfano, Nunzia De Girolamo, che tutti aspettano «a braccia aperte».
Berlusconi, che è rimasto a Villa Certosa tutta la settimana e ripartirà questa sera per Arcore, si è detto molto «deluso» per quanto accaduto in Puglia, ma, allo stesso tempo, dice di non avere «nulla da rimproverarsi» e di essersi mosso «sempre con generosità». Su una cosa il Cavaliere sembra irremovibile, nonostante le pressioni dei “falchi” azzurri: l’ex ministro e leader dei ribelli si è messo «fuori», ha deciso di correre «contro il suo partito», eppure lui non avvierà alcuna procedura di censura, nè chiederà il deferimento ai probiviri o l’espulsione. La mossa ha un senso politico chiaro: evitare che i fittiani rompano anche in Veneto e in Liguria, condannando al “cappotto” il centrodestra.
Il redde rationem con Fitto e con gli altri “ribelli” sarà più avanti, molto dopo le Regionali, ma alle prossime Politiche. Lo lascia intuire anche Giovanni Toti, candidato presidente della Liguria, quando dice di vedere «una grande voglia di farsi del male da soli per fare un ultimo giro sulla giostra, senza rendersi conto che così si rischia che tutto il lunapark chiuda». Se il Cavaliere cercherà di girare molto per fare comizi, la campagna di Fi parte con un altro handicap: sarà la prima low cost della sua storia. Per ovviare al buco nei bilanci, l’ex premier avrebbe dato il via libera a rescindere il contratto di affitto della sontuosa sede di piazza San Lorenzo in Lucina. A confermarlo è ancora Toti: «Non ci troverei nulla di male se avessimo una sede più sobria e fuori mano, sarebbe un bel segnale».
di Paolo Emilio Russo, Libero 11.4.2015