Dai No Vax ai Pro Putin Meloni e Conte non cambiano, sarebbe ora di prenderne atto
- Dettagli
- Categoria: Italia
In molti, per la fretta di incorniciarlo, devono essersi scordati di leggere l’articolo sulla «donna più potente d’Europa», proprio mentre legge dei furbi novax
Francesco Cundari 12 Dicembre 2024 linkiesta.it lettura2’
la premier confermava il suo indefettibile impegno contro la scienza e la convivenza civile, a dispetto della legge e a favore dei furbi, scrive Francesco Cundari nella newsletter “La Linea”. Arriva tutte le mattine dal lunedì al venerdì più o meno alle sette
La decisione di abbonare le multe ai no vax da parte di Giorgia Meloni
e la campagna contro le armi all’Ucraina da parte di Giuseppe Conte smentiscono, per l’ennesima volta, la consolidata narrazione sull’evoluzione dei populisti italiani, ammaestrati dalle rispettive prove di governo e dal contatto con la realtà, che alleati e osservatori interessati non smettono un momento di ripetere e rilanciare.
Gli ammiratori di Meloni, per la fretta di incorniciarlo e appenderselo in cameretta, non hanno evidentemente fatto in tempo a leggere l’articolo di Politico sulla «donna più potente d’Europa» (ieri ne ho parlato qui) e sono ripartiti subito con il ritornello sulla sua grande trasformazione in una leader moderna, pragmatica e affidabile, giusto mentre lei confermava per l’ennesima volta il suo indefettibile impegno contro la scienza e la convivenza civile, a dispetto della legge e a favore dei furbi. Quanto agli ammiratori di Conte, dopo avere spiegato in lungo e in largo il valore storico della sua scelta di campo in favore dei «progressisti», sembrano ancora un po’ intontiti, ma non tarderanno a riprendersi.
La verità, ovviamente, è che non c’è mai stata nessuna evoluzione, né in Fratelli d’Italia né nel Movimento 5 stelle, né al vertice né alla base, non c’è stata nella leadership e tantomeno nelle rispettive coalizioni (ammesso che il Movimento 5 stelle possa essere ascritto al centrosinistra). C’è stata al contrario una simmetrica involuzione, con la progressiva egemonia dei populisti in ciascuno dei due campi.
Non essendo capaci e non avendo nemmeno alcuna voglia di cambiare questa sgradevole realtà, in molti hanno dunque cominciato a cambiare le parole. Tanto Meloni da un lato quanto Conte dall’altro sono stati oggetto di una sorta di stalking ideologico, nel petulante tentativo di far dire loro cose che non hanno mai detto né pensato, trasformando il sovranismo in europeismo e il clientelismo in keynesismo, confondendo l’opportunismo con l’atlantismo e il desiderio di comandare con la cultura di governo. Fino a quando politici, burocrati e giornalisti continueranno con questo giochino stucchevole, che finisce per livellare tutto, sarà molto difficile fare dei passi avanti.