Anticipazione La giustizia secondo Carlo Nordio. Intervista
- Dettagli
- Categoria: Italia
Chiacchierata con il ministro in vista della riforma più ambita del governo Meloni
01 dic 2024 ilfoglio.it
Chiacchierata con il ministro in vista della riforma più ambita del governo Meloni. "È fondamentale per una ragione semplice: dal 1993 con Tangentopoli la politica è stata subalterna alla magistratura". Lunedì ne
Pubblichiamo un'anticipazione della lunga intervista concessa dal ministro della Giustizia al direttore del Foglio. La trovate nel Foglio di lunedì 2 dicembre 2024, in edicola, sul sito e sulla app del Foglio.
È diventata la battaglia identitaria del governo. La più importante, la più urgente, forse anche la più fattibile. È diventata, da qualche mese a questa parte, la priorità numero uno del governo Meloni, la riforma più ambita, la più agognata, la più coccolata ed è successo tutto poche settimane fa quando la presidente del Consiglio, capendo l'andazzo sulla riforma del premierato, troppo divisiva, e l'andazzo sulla riforma sull'autonomia, troppo pasticciata, ha comunicato al governo, e ai relativi partiti della maggioranza, che il Parlamento avrebbe dovuto mettere al centro di tutto, al centro del calendario, la riforma della Giustizia. Obiettivo numero uno: prima lettura entro gennaio. Obiettivo numero due: approvazione del disegno costituzionale entro la fine del 2025. Obiettivo numero tre: referendum nel 2026. Obiettivo numero quattro: rinviare, a dopo le elezioni politiche del 2027, ogni eventuale referendum su altre eventuali riforme, meglio non rischiare. Incontriamo Carlo Nordio venerdì mattina a via Arenula. È il giorno del consiglio dei ministri, oltre che il giorno dell'anniversario dei centocinquant'anni dalla nascita di Winston Churchill, che Nordio ama molto e sulla cui storia ha scritto un pamphlet a puntate proprio per il nostro giornale, e il ministro accetta di chiacchierare con noi per provare a fare il punto sui temi della giustizia, su quello che è stato, su quello che potrà essere, su quello che sarà.
Claudio Cerasa: “Ministro, quand'e successo che il presidente del Consiglio le ha comunicato la volontà di reinserire tra la priorità assoluta la riforma della giustizia?
Carlo Nordio: “Non ci sono stati colloqui formali sul tema, ma sono cose maturate da sole perché innanzitutto è un argomento politicamente molto importante: la riforma della giustizia è fondamentale per una ragione semplice: dal 1993 con Tangentopoli la politica è stata subalterna alla magistratura. Questo va detto, io lo scrivo da trent'anni e la politica non si è forse mai resa conto che questa retrocessione da parte della politica della sua autorevolezza, che deriva dalla legittimazione della volontà popolare, ha lasciato un vuoto di potere a poco a poco occupato dalla magistratura. Anche a seguito probabilmente delle ultime vicende, quelle più recenti, ci si è resi conto che la riforma della giustizia, che è nel programma governativo, era più utile rispetto sia all'autonomia sia al premierato. Detto questo vi è anche, presumo, perché non ne ho parlato, una ragione più pratica: la giustizia è uno degli argomenti che trova tutti assolutamente concordi per cui se si deve cominciare con un referendum qui almeno siamo sicuri che non ci siano delle differenti interpretazioni, diciamo…