“IO NON LASCIO” – IL MINISTRO NORDIO REPLICA AI DEM CHE NE AVEVANO CHIESTO LE DIMISSIONI
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I MAGISTRATI MALE INTERPRETANO LA CORTE UE. LA DEFINIZIONE DI “PAESE SICURO UNA VALUTAZIONE ESCLUSIVAMENTE POLITICA
20.10.2024 dagospia.com lettura2’
DOPO CHE IL GUARDASIGILLI AVEVA DEFINITO “ABNORME” LA SENTENZA DEL TRIBUNALE DI ROMA SUI MIGRANTI IN ALBANIA - I MAGISTRATI MALE INTERPRETANO LA CORTE UE. LA DEFINIZIONE DI “PAESE SICURO” NON PUÒ SPETTARE ALLA MAGISTRATURA, MA È UNA VALUTAZIONE ESCLUSIVAMENTE POLITICA. LE OPPOSIZIONI? FACCIANO PURE DEL LORO PEGGIO. NON TUTTE LE TOGHE SONO BRAVE COME FALCONE. LA PIAZZA DI PALERMO PRO SALVINI? LECITA…”
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Liana Milella per repubblica.it - Estratti
Lei, ministro Nordio, fa parte di un governo che tra giustizia, sicurezza e migranti scatena ogni giorno guerre contro le toghe. Andiamo all’ultimo caso. I giudici di Roma sottoscrivono la linea della Corte di giustizia Ue sull’obbligo di non rimandarli in paesi “non sicuri”. Come si fa a ignorarla?
“Nel mio mondo ideale i magistrati non dovrebbero criticare le leggi e i politici non dovrebbero criticare i processi. Ma la diatriba l’hanno iniziata loro, basta ricordare le apparizioni dei pm di Milano ai tempi di Biondi e di Conso. Talvolta hanno persino minacciato scioperi contro le decisioni del Parlamento. E la politica dovrebbe tacere?”.
Che c’entra Mani pulite di 32 anni fa? Lei ha definito “abnorme” l’ultima sentenza sui migranti e ha aggiunto che “se la magistratura esonda bisogna intervenire”. Vuole mettere sotto inchiesta i giudici?
“Questa mia affermazione non significa affatto azioni disciplinari. Ma un buon magistrato dovrebbe comprendere il perimetro delle sue competenze”.
E quali sarebbero? Applicare in maniera “cieca e sorda” la linea di palazzo Chigi?
“La sentenza della Corte Ue non è stata disapplicata da noi, ma male interpretata dai nostri giudici. La definizione di “paese sicuro” non può spettare alla magistratura, ma è una valutazione esclusivamente politica pur nei parametri del diritto internazionale”.
Per questo Meloni fa il decreto? Un diktat?
“Non ci saranno diktat sui paesi sicuri. La materia è oggetto di approfondimento. Ma è certo che non spetta alla magistratura conferire questa patente, e la sentenza della Corte dice proprio che è compito dello Stato”.
Vuole imporre ai suoi ex colleghi di essere solo “la bocca della legge”?
“Il governo non vuole imporre un bel niente, se non la regola della separazione dei poteri. Comunque sì, il giudice dev’esser solo la bocca della legge, altrimenti interferisce con il potere legislativo, espressione della volontà popolare, alla quale deve rispondere”.
Ha appena ricevuto a Palermo il premio internazionale per la gentilezza e tratta da succubi del governo i giudici?
“I giudici, e nemmeno i pm, saranno mai succubi del governo. Per me, ex magistrato, sarebbe un sacrilegio. Ma devono applicare la legge. Quello è il loro unico compito”.
Sa che l’opposizione chiede le sue dimissioni?
“Hanno tutto il diritto di chiedere quello che credono. Loro facciano del loro peggio, che noi faremo del nostro meglio”.
A Palermo, dove la mafia ha ucciso i magistrati, la politica non è obbligata al passo indietro dall’aizzare la piazza contro le toghe?
“Quando mai questo governo ha aizzato la piazza, come dice lei, contro i magistrati che combattono la mafia? Io stesso sono stato a quasi tutte le commemorazioni di Falcone e Borsellino. Ma purtroppo non tutti i magistrati sono bravi e accorti come loro”.
E Salvini allora? Gli ha sconsigliato la manifestazione?
“Assolutamente no. Il diritto di manifestare pacificamente spetta formalmente a chiunque. E non abbiamo mai parlato neanche del suo processo”.
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