“BISOGNEREBBE RACCATTARE ALTRI 500 PARENTI DI VITTIME DEL COVID” – LEGGETE COME PARLAVANO TRA DI LORO GLI AVVOCATI
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CHE AVREBBE DOVUTO AIUTARE LE FAMIGLIE DI CHI È MORTO DURANTE LA PANDEMIA AD AVERE UN RISARCIMENTO: “DOBBIAMO OTTENERE 150MILA EURO A FAMILIARE,
3 ott 2024 14:32 dagospia.com lettura3’
MA CI CONVIENE TRANSARE PER NON PERDERE 5 MILIONI DI EURO MINIMO DI PARCELLA” – NELLE CHAT SPUNTANO CONTATTI CON GALEAZZO BIGNAMI, IL DEPUTATO DI FDI, CHE COMPARVE IN UNA FOTO A UNA FESTA CON LA SVASTICA AL BRACCIO: IL PARLAMENTARE STAVA PENSANDO A…
Estratto dell’articolo di Armando Di Landro per il "Corriere della Sera"
«In quel caso però saliamo da 100 a 150 k…». E cioè 150 mila euro. E «bisognerebbe raccattarne altri 500...»: ovvero di parenti delle vittime del Covid. È anche successo che si parlasse così delle famiglie che hanno perso qualcuno a causa della pandemia. Per esempio nelle chat degli avvocati, riuniti in un team a Bergamo, che fin dal 2020 si occupano della causa civile contro lo Stato e la Regione Lombardia, in corso a Roma. Certe parole spuntano agli atti di due querele presentate da Claudio Calzoni (che vive in Inghilterra e usa da anni il brand name Robert Lingard, con cui si è sempre presentato al pubblico), ex portavoce prima del comitato «Noi denunceremo» e poi dell’associazione «#Sereniesempreuniti familiari vittime del Covid». [...]
Ma al di là del merito dei due procedimenti, le carte depositate consentono di ricostruire una serie di ragionamenti del team legale e anche i contatti, che ci furono, con Galeazzo Bignami, il bolognese deputato di FdI, con cui è stato rieletto nel 2022: il parlamentare che comparve in una foto a una festa tra amici con la svastica al braccio («Una goliardata»). Così, quando Bignami si fece avanti con il gruppo di avvocati per ragionare, a settembre 2021, di un possibile emendamento alla legge di Bilancio per garantire un risarcimento ai familiari, uno dei legali scriveva: «La Bergamasca la devono risarcire tutta. Ecco perché bisognerebbe raccattarne altri 500. Oggi arriviamo a 250?».
Dopo la risposta affermativa di un collega, ancora lui: «Allora i conti facciamoli su quelli, le controparti potrebbero dirci “ok allora vi paghiamo solo Bergamo e la Lombardia”, in quel caso però da 100 k saliamo a 150 k per familiare stretto». In un passaggio sempre il collega si dice certo che la causa sarà vinta. «Ma se la Ctu (i tecnici del tribunale, ndr) ci darà ragione — rispondono gli altri — non possiamo chiuderla con una transazione invece di perdere 5 milioni minimo di parcella rispetto alla misera liquidazione delle spese legali del giudice? …per noi sarebbe una rovina andare a sentenza».
Bignami farà poi sapere che l’emendamento potrebbe prevedere un fondo di 100 milioni a livello nazionale e quindi una cifra non oltre i 10 mila euro per ogni parente, fino al secondo grado, di vittime del Covid. Calzoni chiede un parere al team di legali. «10 mila???? Robert, le richieste (della causa, ndr) vanno da 110 mila a 310 mila euro». «Ridicolo — è il commento successivo —. Possono anche evitare di proporlo che fanno una figura migliore. 100 milioni di fondi per 130 mila morti? Elemosina…». Nessuno è indagato per queste parole, queste frasi raccontano quale fu l’approccio, in quella fase, alla causa civile e ai contatti con il politico.
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A una transazione non si arrivò mai, la causa civile è ancora in corso. Bignami, allora all’opposizione, non portò avanti l’emendamento. Di certo tentò di agganciare politicamente il gruppo. […] il deputato ha commentato: «Ho sempre ritenuto che la causa civile fosse stata attivata per focalizzarsi su una posizione di principio, più che sul conseguimento di ritorno economico. Poi nel tempo ho colto una sensazione di finalità di natura economica che differiva dalla mia sensazione iniziale» .