Lo sai che “tagliare la testa al toro” è un detto veneziano?
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La frase “tagliare la testa al toro” significa risolvere definitivamente una questione che si protrae da tempo anche a scapito o a danno dì qualcosa o di qualcuno.
Febbraio 2024 Alberta Belussi, ilcuoreveneto.it lettura2’
Ma da dove nasce questa espressione? Lo sai che è un detto veneziano.
Tutto iniziò nel 1162, quando il patriarca di Aquileia, Ulrico di Treven mosse alla conquista di Grado, città della Serenissima. Il Doge di Venezia, Vitale II Michiel, reagì fortemente sconfiggendo l’esercito di Aquileia e facendo vari prigionieri tra i quali 12 prelati, 12 alleati e lo stesso Ulrico. Venezia accettò, poi, di liberare Ulrico solo dopo il pagamento di un ingente riscatto: 12 pani per i prelati, 12 maiali per gli alleati e un toro per il Patriarca. I pani vennero distribuiti alla popolazione, la carne dei maiali venne distribuita tra i Senatori e il toro, che simboleggiava il Patriarca, fu ucciso nella pubblica Piazza, tagliandogli la testa. Così, la decapitazione del toro pose fine alla diatriba tra i contendenti e assunse il significato odierno di risolvere definitivamente una controversia che si protrae da tempo. Per ridicolizzare gli aquilani, si stabilì inoltre che ogni anno un toro, 12 maiali e 12 pani dovessero essere mandati a Palazzo Ducale dove si celebrava una festa in cui gli animali, simbolo dei vinti, venivano giustiziati. Il popolo in massa seguiva con applausi e grida di eccitazione il macabro rituale. La tradizione perdurò per secoli fino a quando nel 1523 il doge Andrea Gritti abolì l’uccisione dei maiali, mantenendo solo la tradizione del “Taglio della testa del toro” e portando a tre il numero dei tori da sacrificare. La cosa si è poi trasformata in una vera e propria cerimonia che veniva fatta a Carnevale, il giovedì grasso: non si usavano più maiali e pani ma c’erano 3 tori, portati dalle due corporazioni dei Fabbri e dei Macellai, che il giovedì grasso venivano decapitati, questo segnava la chiusura di ogni lotta e dello spettacolo. Da qui la decapitazione del toro diventa quindi il simbolo della fine della diatriba tra i contendenti e da qui deriva il significato di risolvere definitivamente una controversia che si protrae da tempo, dare una fine a una cosa, una discussione, un problema.
Alberta Bellussi