GIORGIA, LO ZIO SAM TI TIENE D'OCCHIO HA CHIESTO RASSICURAZIONI ALLA DUCETTA SUL POSIZIONAMENTO DELL’ITALIA
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: SIA QUELLO ATLANTICO CHE QUELLO EUROPEO IN CASO DI VITTORIA DI LE PEN IN FRANCIA E AFD IN GERMANIA – OLTRE ALLE SBANDATE PUTINIANE DI SALVINI,
15.4.2024 dagospia.com lettura3’
A PREOCCUPARE WASHINGTON È LO SCARSO CONTRIBUTO FINANZIARIO DELL’ITALIA, CHE FATICA AD ARRIVARE ALLA QUOTA OBBLIGATORIA DEL 2% DEL PIL IN DIFESA. COME HA AMMESSO CROSETTO, ROMA, GRAVATA DA UN DEFICIT E DA UN DEBITO FUORI CONTROLLO, CON LA PROCEDURA D'INFRAZIONE UE IN ARRIVO, NON SA COME TROVARE I SOLDI – IL PRESSING SU ABORTO E DIRITTI E LA RISPOSTA BALBETTANTE DELLA MELONI: “CI SARANNO SFORZI..."
Estratto dell’articolo di Tommaso Ciriaco e Paolo Mastrolilli per “la Repubblica”
[…] A colloquio con Giorgia Meloni, Joe Biden si informa di cosa sta accadendo. E le chiede conto dei prossimi passi, preoccupato essenzialmente da due scenari.
Il primo: la vittoria in Germania e Francia dell'Afd e Rn, che tradizionalmente intrattengono legami solidi con il Cremlino. Il secondo: la capacità dell'Italia di garantire il posizionamento atlantico. Non è un dubbio senza fondamento, perché il riavvicinamento tra la premier e Marine Le Pen è stato notato, studiato, segnalato. E poi, pesa sempre il fattore Salvini: governare un Paese con il leghista è di per sé un dettaglio che non lascia tranquilli gli Usa.
È soprattutto un tema di garanzie che Meloni può offrire, nel corso di un incontro durato quaranta minuti. […] La presidente del Consiglio cerca ovviamente di rassicurare l'interlocutore, ricordando quanto fatto finora: un'adesione solida alle ragioni dell'alleanza che le ha garantito un filo diretto con Biden. Meloni ribadisce il sostegno a Kiev […]. E prova a rasserenare i rapporti anche sul fronte degli aiuti che Roma deve destinare all'Ucraina. «Ci saranno sforzi comuni, anche finanziari», giura, in vista del prossimo vertice Nato a Washington dal 9 all'11 luglio.
Eppure, non tutto torna. Ad esempio, sul fronte delle risorse finanziarie destinate alle spese militari l'Italia non riesce a inviare segnali graditi alla Nato: la quota di Pil resterà sotto il 2% su cui si sono impegnati tutti i partner. Ma va anche peggio. A Borgo Egnazia risuonano le parole del ministro della Difesa Guido Crosetto, che mette in prosa i pensieri – e i problemi – di Meloni: «Il pacchetto da 40 miliardi all'anno per l'Ucraina […] è un discorso posticipato. L'Italia ha detto che non è d'accordo a un impegno di questo tipo, che avrebbe significato per noi 3,5 miliardi all'anno aggiuntivi. Già facciamo difficoltà ad arrivare al 2%. Quando lo raggiungeremo, discuteremo di ulteriori investimenti».
Proprio l'asticella del 2% è oggetto della distanza tra la premier e la Casa Bianca, come conferma sempre Crosetto: «Quasi tutti i Paesi della Nato si impegnano ad aumentare oltre il 2% la spesa militare. Ho ribadito la difficoltà dell'Italia, collegata ai vincoli del patto di stabilità europeo».
Insomma, Palazzo Chigi chiede a Bruxelles di scorporare quelle spese, per ora senza esito. E non si capisce come fronteggerà l'esborso della quota con cui contribuirà ai 25 miliardi di dollari del prestito all'Ucraina legati agli asset russi. Non è dettaglio, se si considera anche un altro terreno su cui Roma continua a tenersi un passo indietro rispetto agli Stati Uniti e agli altri partner: il via libera a colpire obiettivi oltre il confine russo con missili a media gittata.
Per Washington, è possibile solo contro target a ridosso della linea del fronte Est. Per Meloni non è il momento, unica a negare l'autorizzazione tra i big. La discussione è entrata anche nel dibattito a porte chiuse dell'altro ieri. E la premier, nonostante la distanza da Biden, Macron e Scholz, ha ribadito il suo veto.
Ma a rovinare il secondo giorno di lavori è stato anche un altro dossier: quello dei diritti Lgbtq. Nel chiuso del bilaterale, Biden chiarisce che l'opzione di approvare un testo senza neanche menzionarli non è considerata praticabile. Per il leader dem, è un terreno su cui si gioca la campagna elettorale contro Trump […]. E se sull'interruzione volontaria di gravidanza la Casa Bianca si accontenta del richiamo alle conclusioni del summit di Hiroshima – senza citazione - su questo fronte il presidente chiarisce la linea: nessuno può sbianchettare quelle righe senza incorrere nel veto statunitense. Alla fine, la pressione ha un parziale effetto: almeno la parola Lgbtq torna nella bozza […]