Haier, il rilancio di Candy non basta: lascia Yannick Fierling, Ceo in Europa. Altri come lui?

In realtà oggi l’intero Mediterraneo, il Medioriente e l’Asia vivono l’incubo, Electrolux? Può attendere: il calo dei consumi continua a erodere margini per tutti.

9 Marzo 2024, 7:14 | di Paola Guidi |firstonline.info lettura2’

Cambiamenti al vertice di Haier Europe: Yannick Fierling lascia l’incarico di Ceo. Altri addii clamorosi, tuttavia, potrebbero interessare anche un’altra multinazionale europea. Ecco perché

Haier, il rilancio di Candy non basta: lascia Yannick Fierling, Ceo in Europa. Altri come lui?

Confermati i rumor sui cambiamenti al vertice di Haier Europe. FIRSTonline tuttavia è in grado di anticipare ulteriori novità: un turn over altrettanto clamoroso, infatti, sta per interessare anche un’altra multinazionale europea. È arrivato, dunque, il cambio al vertice della Haier Europe perché se ne va Yannick Fierling, entrato come Ceo Europe nella multinazionale cinese: era il 2015 e lui arrivava da un’altra carica apicale, quella di Ceo della Whirlpool Europe. Ma il caso di Fierling pare non sia isolato e all’orizzonte qualche altro manager del “bianco” in Europa si prepara a dire addio.

Elettrodomestici: perché Fierling ha lasciato

Normali avvicendamenti? No. Piuttosto, una regola che fa saltare i Ceo local quando è il vertice finanziario della Corporation ad aver adottato strategie sbagliate. Fierling ha avviato e seguito la strategia di forte espansione in Europa della Haier, con l’operazione più importante, quella che nel 2019 ha condotto la Candy nel perimetro aziendale dell’azienda cinese: Candy era ormai reduce da chiusure e riduzioni di quote e attività con un costo di circa 500 milioni di euro. Ma lo stesso Fierling aveva anche gestito investimenti impegnativi e ambiziosi, sulla trionfale linea guida del big cinese che intende battere tutti e diventare anche in Europa il numero 1. E che nel giro di pochi anni ha messo a segno una crescita molto rapida sino ad arrivare nel 2023 a 4 miliardi di euro di fatturato. Solo l’ultimo di questi investimenti, da 150 milioni, avrebbe dovuto accelerare ulteriormente tale espansione.

Elettrodomestici, gli effetti della crisi e il rilancio di Candy

La crisi però morde tutti e sostenere gli investimenti che prevedono anche impegnative risorse per siti quali, ad esempio, Egitto e altri Paesi sta diventando un percorso difficile anche per un gigante finanziariamente solido come Haier. E da tempo, pur avendo mantenuto le promesse con i sindacati e i politici di non chiudere e anzi di rafforzare la capacità produttiva della storica fabbrica di lavatrici della Candy, a Brugherio, il calo perdurante delle vendite europee richiede probabilmente un cambiamento di rotta. E qualcuno ha già espresso il timore che la fabbrica storica di Brugherio venga ridimensionata o addirittura chiusa per trasferire la produzione di lavatrici in Paesi con costi di produzione più bassi.

 

In realtà oggi l’intero Mediterraneo, il Medioriente e l’Asia vivono l’incubo, in forte accelerazione, di un caos gigantesco sulle logistiche, le quali trasportano verso l’Europa pezzi di ricambio, componenti e prodotti finiti. Un caos che già si avverte sugli scaffali, nei magazzini, nei conti del trade, delle famiglie e infine, in quelli miliardari delle multinazionali. E intanto la strategia di crescita dei big cinesi si trasferisce dai majaps alla climatizzazione dove c’è molto da investire e da guadagnare. Midea su tutti ha messo in campo svariati miliardi per rafforzare il suo primato mondiale e in Europa e grazie alla controllata Clivet, un gioiello italiano nel quale ha investito molto, è ormai in cima al ranking. Electrolux? Può attendere: il calo dei consumi continua a erodere margini per tutti.

Solo gli utenti registrati possono commentare gli articoli

Per accedere all'area riservata