“IL DOSSIERAGGIO A POLITICI E VIP? CI SONO PEZZI DI STATO CHE VOGLIONO INSABBIARE”

– RENZI ATTACCA SUL CASO STRIANO E DIVENTA UN CASO L’ANNULLAMENTO DELL’OSPITATA ALLA LEOPOLDA DEL MINISTRO DELLA GIUSTIZIA CARLO NORDIO:

10.3.2024 dagospia.com lettura2’

“HA RICEVUTO PRESSIONI POLITICHE” - AI SUOI RENZI CONFIDA DI RITENERE CHE DIETRO IL NIET DEL GUARDASIGILLI CI SAREBBE LO ZAMPINO DI GIORGIOA MELONI: “NORDIO È UN GALANTUOMO. A DIRE NO AL MINISTRO È STATO CHI TEMEVA CHE SULLA COMMISSIONE D’INCHIESTA SUL DOSSIERAGGIO SI SALDASSE UN ASSE CON NOI. E INVECE LA COSA VA TENUTA BASSA, IL VERO SCANDALO NON DEVE VENIRE FUORI…”

Estratto dell’articolo di Ernesto Ferrara per “la Repubblica”

La Leopolda dei veleni. Con il ministro Nordio previsto che salta, Renzi che si scatena contro la premier Meloni sul dossieraggio. E la sfida di sopravvivenza europea che aleggia, l’ex premier a caccia del 4%, un milione di voti, tentato ora dall’idea di lanciare un nuovo simbolo oltre Iv, qualcosa tipo “Con Renzi al centro”.

[…] Nell’edizione 12 “Riaccendere le stelle” la classe dirigente renziana ha la testa alla battaglia per Bruxelles e il capo si mette l’elmetto, inaugurando un’inedita militanza anti meloniana. Col caso Nordio che deflagra in una trama degna di political drama. Ore 10.02 di ieri, un whatsapp sul cellulare di Maria Elena Boschi. È firmato Carlo Nordio: «Ok, facciamolo in collegamento. Alle 18, non alle 17 come originariamente concordato».

È più di una conferma e le voci di interferenze e rinunce che pure rimbalzavano da ore nel quartier generale renziano si placano. Ma è un fuoco fatuo, perché un’ora e mezzo dopo i radar renziani intercettano i segnali che il caos è esploso nel governo. Alle 11.45 fonti di via Arenula sentenziano che no, il ministro della Giustizia non sarà alla Leopolda, niente collegamento e niente dibattito sulla giustizia con Matteo Renzi. E apriti cielo.

«Non è nel suo stile comportarsi così. È ovvio che ha avuto pressioni politiche per annullare» tuona per prima proprio Boschi, che con Nordio ha buoni rapporti da sempre, tanto da averlo già portato alla Leopolda nel 2021. Per il leader di Italia Viva non è solo uno sgarbo o un ripensamento del ministro che in questi giorni si è schierato a favore della commissione d’inchiesta sul dossieraggio, pare suggerito dal collega Guido Crosetto.

Ai suoi Renzi confida di ritenere che dietro il niet ci sarebbe lo zampino della premier Meloni: «Nordio è un galantuomo. Ma la Leopolda continua a far paura. A dire no al ministro è stato chi temeva che sulla commissione d’inchiesta si saldasse un asse con noi. E invece la cosa va tenuta bassa, il vero scandalo non deve venire fuori, c’è da sopire, troncare. Non tutti in Fratelli d’ Italia vogliono la commissione. Vedremo se Meloni ha il coraggio, se sta coi suoi ministri» attacca l’ex premier da Firenze. […]

[…] «Io sul dossieraggio sono meravigliato che in Procura non ci fossero filtri» sferza il professor Sabino Cassese in collegamento. E Renzi rincara, molto applaudito: «Non è un caso che Cantone e Melillo hanno chiesto un’audizione alla commissione antimafia e l’hanno avuta subito, mentre mi risulta che l’abbiano chiesta al Csm e non l’hanno avuta. Ci sono pezzi di Stato che vogliono insabbiare. E una parte di Fratelli d’Italia questa commissione non la vuole. Se ci sono state decine di migliaia di accessi è evidente che il motto “non disturbare il manovratore” non riguarda solo le classi dirigenti del passato ma quelle attuali» accusa Renzi. […]

Commenti   

#2 walter 2024-03-10 15:50
Matteo Renzi, il sms ricevuto da Elly Schlein e le bordate al Pd
Dagospia.com estratto articolo
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Per quel che riguarda le Europee, fissa l'obiettivo al 5%: "Andremo in Europa a fare il 5% per i nostri principi, per noi stessi, per la nostra dignità", ha assicurato Renzi. "In molti credono che noi non ce la faremo ma accettiamo di essere al 3% nel peggiore dei sondaggi, significa avere 750mila voti. Ce ne mancano 250 mila per fare il quorum del 4%. Se prendiamo il 4% non ne sarei contento, voglio il 5 per cento".
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Poi le bordate al Pd per le schermaglie in vista del voto a Firenze, dove si voterà per il sindaco: "A Firenze il Pd non è più il nostro Pd perché non fa le primarie e perché triplica le multe. Mette 55 milioni di euro nello stadio e non nel sociale. Di sinistra? Voi non siete nemmeno mancini". E ancora: "Cambiate il vostro nome, non siete più il partito democratico ma il partito delle poltrone. E se ci minacciate dicendo che la Saccardi sarà sfiduciata dalla giunta regionale dico che voi siete fuori di testa", ha picchiato durissimo.

Ma in tutto ciò, ecco anche una rivelazione a sorpresa su Elly Schlein, la segretaria dem sulla quale Renzi spende parole inaspettate: "Elly Schlein è stata l'unica a mandarmi un messaggio dicendomi in bocca al lupo per la Leopolda. Ho una naturale simpatia per lei, sono stupito del fatto che non mi abbia scritto chi è nato qui dalla Leopolda, la classe dirigente del Pd", ha concluso Matteo Renzi.
#1 walter 2024-03-10 11:23
Alla Leopolda scoppia il caso Nordio, centrodestra diviso
Renzi, FdI non vuole la Commissione d'inchiesta. Lega,facciamola

ROMA, 10 marzo 2024, 12:07 Leonardo Roselli ansa.it
Ha assunto i toni di un vero e proprio caso politico la mancata partecipazione, più volte sbandierata e certa fino all'ultimo, del ministro della Giustizia Carlo Nordio alla manifestazione di Iv, alla Leopolda di Firenze.

Sullo sfondo, la questione dei dossieraggi e la proposta del Guardasigilli, con il collega della Difesa Guido Crosetto, di istituire una commissione d'inchiesta ad hoc.

Una iniziativa che sta spaccando il centrodestra. Nel varco si è insinuato immediatamente Matteo Renzi, facendo ben capire qual è il nocciolo del problema: forse l'uscita di Nordio è stata improvvida e quindi il viaggio del ministro a Firenze è stato stoppato. "Stamani alle 10:02 Nordio ci aveva confermato che sarebbe venuto alle Leopolda" e quindi, ha spiegato il leader di Iv, sembra chiaro che "qualcuno gli abbia detto 'No, tu non andare alla Leopolda'. E' segno che evidentemente la Leopolda continua a far paura", per "il fatto che si potesse saldare una maggioranza trasversale rispetto a chi ha interesse ad abbuiare tutto, troncare e sopire". In effetti, Fratelli d'Italia appare contraria all'idea di una Commissione d'inchiesta, per diverse ragioni: sia perchè c'è una commissione, quella antimafia, che sta già lavorando (la presidente è Chiara Colosimo di FdI), sia perché i tempi di una eventuale istituzione di una commissione del genere sono tradizionalmente lunghi. E fonti parlamentari fanno capire che si sia attivata anche la lente del Colle su una materia che scotta.

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