1-"Salvini ha poco agibilità nella Lega". L'analisi di Cesa e il patto congelato con l'Udc. Il documento

2. Per Salvini il vero fronte è la Lombardia: “Si sente blindato, ma non durerà”ABRUZZO NON È MARGINALE BENSÌ DETERMINANTE PER IL POLLAIO DI PALAZZO CHIGI

8.2.2024 Canettieri, Luca Roberto, estratti da ilfoglio.it llettura2’

1-"Salvini ha poco agibilità nella Lega". L'analisi di Cesa e il patto congelato con l'Udc. Il documento

SIMONE CANETTIERI 08 MAR 2024

    

L'intesa con i centristi prevede la formazione del gruppo alla Camera e sei posti sicuri alle politiche. Il vicepremier non lo porta in Consiglio federale perché teme il no del Carroccio

“Matteo in questa fase è così debole che sembra non avere agibilità politica all’interno del suo partito”. Il commento, analitico e spietato, è stato consegnato dal segretario centrista Lorenzo Cesa ai suoi “amici democristiani” nei giorni scorsi.

2-NEL CARROCCIO Perché per Salvini il vero fronte è la Lombardia: “Si sente blindato, ma non durerà”

LUCA ROBERTO 08 MAR 2024

    

"Non faremo la fine del Veneto", dicono i leghisti dissidenti lombardi, che criticano l'espulsione dell'europarlamentare Da Re. Grimoldi: "Nel privato molti big dicono di non fidarsi più del segretario". Il piano per ottenere il congresso

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“Non faremo la fine del Veneto”. Sono convinti di essere la ridotta del leghismo vecchia scuola, l’ultima resistenza a Salvini. Così in Lombardia ora, per provarlo, vogliono arrivare fino in Via Bellerio, la storica sede del Carroccio, per chiedere la cacciata del segretario. O quanto meno per reclamare che si tenga il congresso regionale, congelato da anni. “Mi pare che pure in Corea del nord abbiano votato. Sono più democratici di noi”, dice Paolo Grimoldi, vicinissimo a Bossi e coordinatore dei dissidenti del Comitato nord. E anche se il vicepremier s’è blindato per tempo, infarcendo governo e Parlamento di fedelissimi ed espellendo pure, ieri, l’europarlamentare veneto Da Re, a queste latitudini nella spallata ci credono.

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3-. VISTO COME SI È SCAPICOLLATO IL GOVERNO DUCIONI A PESCARA, È LAMPANTE CHE IL VOTO IN ABRUZZO NON È MARGINALE BENSÌ DETERMINANTE PER IL RISSOSO POLLAIO DI PALAZZO CHIGI

2. L’EVENTUALE VITTORIA DEL CENTROSINISTRA, MA ANCHE UNA SCONFITTA DI MISURA, FAREBBE RIPARTIRE LA PARTITA DI POKER TRA I DUE GALLETTI. SALVINI: SE NON OTTENGO PIU' POTERE, TOLGO L’APPOGGIO AL GOVERNO. MELONI: ACCOMODATI: CHIUDO BARACCA E ANDIAMO AL VOTO

3. OVVIAMENTE LA DUCETTA NON VUOLE RIPRESENTARSI ALLE URNE, TANTOMENO SALVINI VUOLE FAR CADERE IL GOVERNO. ANCHE PERCHÉ L’ULTIMO SONDAGGIO COMMISSIONATO DAL PD, DOPO IL RISULTATO SARDO, SUL VOTO EUROPEO DEL 9 GIUGNO SQUADERNA NUMERI SORPRENDENTI: MENTRE ELLY SCHLEIN RAGGIUNGE 21,5%,-

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