FONDI EUROPEI Chi ha ragione tra Meloni e De Luca sui soldi europei per le sagre

Meloni ha accusato De Luca di sprecare risorse in progetti poco utili, ma negli anni anche altre regioni hanno fatto scelte simili

07 MARZO 2024 di David Leo, estratto da  pagellapolitica.it lettura5'

In provincia di Avellino c’è un paesino con meno di tremila abitanti, in una valle dove, secondo una leggenda, viveva un drago a tre teste. Ai tempi dei Visigoti questo mostro si nascondeva in una caverna e terrorrizzava gli abitanti dell’odierno comune di Volturara Irpina, chiedendo sacrifici e ogni tipo di ricchezze, finché non fu ucciso da un coraggioso cavaliere di nome Gesio. Sono passati secoli dai tempi narrati in questa leggenda ma negli scorsi giorni la Valle del Dragone …

Lo scorso 22 febbraio, ospite a Porta a Porta su Rai 1, la presidente del Consiglio ha citato la Valle del Dragone per criticare «come sono stati spesi i soldi della coesione» in Campania, regione amministrata dal presidente De Luca (Partito Democratico).

In tv Meloni ha elencato una lista di eventi che la Campania avrebbe finanziato con i fondi per la coesione: la Festa del fagiolo quarantino e della patata, organizzata ogni anno nella Valle del Dragone, «la Sagra dello scazzatiello, la Rassegna della zampogna, la Sagra del cecatiello e la Festa del caciocavallo podolico».

«Mi chiedo se queste siano le priorità di una regione come la Campania», ha detto la presidente del Consiglio, aggiungendo che «spendere quei soldi in modo più strategico può dare dei risultati migliori».

De Luca ha subito replicato alle critiche di Meloni: l’ha accusata di aver usato uno «stile da stracciarola, fatto di volgarità e di approssimazione», e ha difeso l’uso dei fondi europei. «Una regione dà i 10 mila, i 20 mila euro ai comuni o alle pro loco che poi organizzano la sagra», ha aggiunto De Luca, cercando di minimizzare. «Ma ci si può ridurre da presidenti del Consiglio a questi livelli di volgarità e di cialtroneria?».

Al netto delle differenze di vedute, entrambi i politici hanno dato una versione parziale dei fatti. Secondo le verifiche di Pagella Politica, infatti, è vero che la Campania ha finanziato le sagre elencate da Meloni, ma eventi simili sono stati supportati anche in altre regioni…..

Di che cosa stiamo parlando

Prima di addentrarci nella lista delle sagre e delle feste, vediamo come funzionano i «soldi della coesione» di cui ha parlato Meloni a Porta a Porta.

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Con i soldi per la coesione, ogni anno in Italia sono finanziati progetti molto diversi tra loro, dalla costruzione di opere infrastrutturali, come le ferrovie, a progetti più piccoli e locali, come sagre e feste di paese …...

Il monitoraggio dei soldi per la coesione

I dati sulla destinazione delle risorse dei fondi per lo sviluppo e la coesione sono pubblicati da Opencoesione, il portale online del governo dove sono rendicontati i progetti finanziati con queste risorse. Dal 2000 a oggi i progetti monitorati da Opencoesione sono stati quasi due milioni, per un “costo pubblico monitorato” di oltre 272 miliardi di euro. Questo costo comprende tutti i finanziamenti pubblici. Con oltre 53 miliardi di euro, dal 2000 la Campania è stata la regione che ha avuto più finanziamenti dai fondi di coesione.

Il progetto più costoso finanziato anche con i soldi per la coesione è finora il nuovo collegamento ferroviario tra Palermo e Catania, programmato dal piano 2014-2020, per cui sono stati stanziati oltre 4 miliardi di euro. ….

Dal 2000 in poi, i soldi per la coesione… Una piccola percentuale, il 5 per cento (pari a meno di 12 miliardi di euro), è andata al settore della cultura e del turismo, che ha finanziato progetti come il Parco della musica a Firenze (circa 34 milioni di euro) e iniziative ed eventi più piccoli. In questi anni proprio la Campania è stata la regione che ha stanziato più fondi per progetti che riguardano feste e sagre di paese, anche se in passato questo primato è appartenuto ad altre regioni.

Nello scorso ciclo di programmazione (2014-2020), su 36 progetti monitorati che hanno al loro interno la parola “sagra”, 25 appartengono alla Regione Campania. Ricordiamo che De Luca amministra la regione dal 2015: prima di lui il presidente campano era Stefano Caldoro, che ha guidato una giunta di centrodestra per cinque anni.

Tra le feste e le sagre citate da Meloni in tv, finanziate con i soldi per la coesione, ci sono: la già citata Festa del fagiolo quarantino e della patata nella Valle del Dragone (150 mila euro di finanziamento); la Festa della Madonna delle galline a Pagani (130 mila euro); due edizioni da 40 mila euro l’una della Sagra dello scazzatiello (un tipo di pasta fatto a mano) ad Aquara; quattro Rassegne della zampogna e ciaramella (due strumenti musicali tipici) a Polla, per un totale di circa 230 mila euro: e una Festa del caciocavallo podolico a Corleto Monforte (28 mila euro; l’aggettivo “podolico” viene da Podòlia, una regione dell’Europa orientale da dove si pensa siano originarie le mucche con cui si fa questo tipo di formaggio). Secondo il monitoraggio di Opencoesione, non è invece stato avviato il finanziamento da 55 mila euro per la Sagra del cecatiello (un tipo di pasta fresca) a Paupisi. A questi eventi si aggiungono anche la Sagra del mare a Procida (221 mila euro), la Sagra della castagna e del fungo porcino di Roccamonfina (70 mila euro), solo per citarne altri due.

Se si considerano i progetti contenenti la parola “festa”, al primo posto ci sono gli 800 mila euro destinati nel 2023 alle celebrazioni per il terzo scudetto del Napoli, che l’anno scorso ha vinto il campionato di calcio maschile di Serie A 2022-2023.

Le finalità del finanziamento sono le stesse per tutti gli eventi, ossia l’acquisto di beni e servizi necessari alla realizzazione dell’evento. E il finanziamento di tutti questi eventi è giustificato più o meno sempre allo stesso modo. Sul portale di Opencoesione, nelle pagine dei singoli eventi, si legge per esempio che le sagre e le feste attirano i turisti e preservano la valenza storico-culturale delle tradizioni.

La Regione Campania non è direttamente responsabile dell’organizzazione di questi eventi e infatti risulta esclusivamente come soggetto «programmatore» del finanziamento, mentre i beneficiari sono i comuni in cui si svolgono queste sagre.

Dopo le parole di Meloni, l’associazione che ogni anno organizza la Festa del fagiolo quarantino ha invitato la presidente del Consiglio alla festa, per dimostrarle come sono utilizzati i fondi «e soprattutto quanto ritorno, sia economico che di immagine, portano alle nostre aziende e al nostro paese».

Non solo in Campania

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In ogni caso, l’elenco di sagre, feste, carnevali e presepi finanziati in Campania è lungo, ma la regione amministrata da De Luca non è stata l’unica ad aver usato le risorse della coesione per questo tipo di eventi. Nel ciclo di programmazione che va dal 2007 al 2013, sui 31 progetti finanziati dal Fondo per la coesione con la parola “sagra”, 24 appartengono alla Basilicata. In questi anni, infatti, in provincia di Potenza sono state finanziate con decine di migliaia di euro diverse sagre, da quella della castagna a Trecchina a quella del fagiolo a Sarconi, passando per la sagra del pecorino Dop a Filiano. Progetti simili sono stati approvati e finanziati in altre regioni del Sud – con amministrazioni di centrodestra e di centrosinistra – come l’Abruzzo, con la Sagra delle ciliegie di Raiano; la Calabria, con il Palio dell’Assunta e la Sagra del Castrato a Longobucco o la Sagra della ‘nduja di Spilinga; e la Puglia, con la Sagra del pollo e del coniglio di Castellana Grotte.

In Sicilia eventi simili, ….

Oltre alle regioni del Sud, anche alcune regioni del Nord Italia hanno usato i fondi per la coesione per finanziare sagre, feste e progetti di questo tipo, seppure in maniera minore. Per esempio l’iniziativa “La voce della terra: canti e riti della tradizione”, organizzata da anni in provincia di Lecco, ha ricevuto nel 2017 quasi 500 mila euro di finanziamento.

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