1- VIVA IL MATTARELLONI Che peso ha sul governo un Quirinale che dice addio alla stagione dei silenzi
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2-BANDIERA BIANCA Cari studenti, se volete occupare le scuole scegliete motivi più appropriati
CLAUDIO CERASA 01 MAR 2024 ilfoglio lettura2
Tra Meloni e Mattarella si è creato un doppio binario al centro del quale vi è un’intesa forte sui valori non negoziabili di una democrazia liberale e un’intesa meno forte su alcuni temi che riguardano l’ordinarietà del lavoro legislativo. Il non scontato attivismo verbale del presidente della Repubblica
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All’inizio, la sua forza è stata saper dire di “no”. Oggi, la sua forza è saper dire “basta”. All’inizio, la sua forza è stata saper lasciare sul terreno di gioco dei sassolini per indicare un percorso possibile. Oggi, la sua forza è quella di fissare, sul terreno da gioco, i paletti, i macigni, invalicabili di una democrazia liberale. All’inizio, la sua forza è stata sapere trasformare anche i suoi silenzi in un messaggio politico, sono arbitro, osservo, giudico, ma resto lontano, almeno all’apparenza. Oggi, la sua forza è riuscire a dimostrare perché, di fronte a certi fatti, di fronte a certi temi, di fronte a certi problemi stare in silenzio semplicemente non si può più. Ci si può girare attorno quanto si vuole ma nel panorama politico italiano vi è un fatto nuovo a cui non eravamo più abituati e che coincide con il non scontato attivismo verbale del presidente della Repubblica Sergio Mattarella.
2-BANDIERA BIANCA Cari studenti, se volete occupare le scuole scegliete motivi più appropriati
ANTONIO GURRADO 28 FEB 2024 ilfoglio.it
Il dibattito sulle occupazioni dei licei si concentra sul motivo sbagliato: il punto non è l'opportunità di ripagare i danni ma le ragioni delle proteste
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Anche tutto il dibattito sulle occupazioni dei licei si concentra sul motivo sbagliato, ovvero sull’opportunità che chi causa dei danni li paghi. Certo che li deve pagare, cosa vuole, un premio? La vera questione giace piuttosto nei futili motivi che i ragazzi scelgono per protestare: motivi astratti, magari elevati, sicuramente ben più grandi di loro e non risolvibili con un’occupazione. Perché non protestano invece per il fatto che la scuola è una filiera improduttiva, in cui lavorare o non lavorare alla fin fine non fa gran differenza? Perché non protestano per il fatto che gli stipendi dei docenti premino l’anzianità e non il merito? Perché non protestano contro gli insegnanti che non conoscono la materia che insegnano? Contro le segreterie in cui le pratiche si arenano? Contro le circolari scritte in italiano stentato? Contro una scuola che, pur di mandare avanti più o meno tutti, in larga parte non prepara più adeguatamente né al lavoro né all’università, facendo sprecare cinque anni di vita? Forse temono che in questo caso, se le loro proteste venissero accolte, a loro non converrebbe?