UN LETTORE SCRIVE A “REPUBBLICA”: “PERCHÉ GHALI HA SENTITO IL BISOGNO DI LANCIARE UNO SCHIZZO DI ANTISEMITISMO
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CANTANTE CHE SI È BUTTATO SU ISRAELE FIUTANDO IL CONFORMISMO. LO SCANDALO SIAMO NOI CHE ABBIAMO LEGITTIMATO COME “IMPEGNO”
13.2.2024 dagospia.com lettura 1’
UN LETTORE SCRIVE A “REPUBBLICA”: “PERCHÉ GHALI HA SENTITO IL BISOGNO DI LANCIARE UNO SCHIZZO DI ANTISEMITISMO DELLA CUI STUPIDA GRAVITÀ NON È CAPACE DI RENDERSI CONTO?” - LA RISPOSTA DI MERLO: “NON È CERTO IL PRIMO CANTANTE CHE SI È BUTTATO SU ISRAELE FIUTANDO IL CONFORMISMO. LO SCANDALO SIAMO NOI CHE ABBIAMO LEGITTIMATO COME “IMPEGNO” IL PENSIERO CONFUSO DEI NOSTRI “ARTISTI”. MI CAPITA SPESSO DI CITARE VITALIANO BRANCATI CHE SU QUESTI HAPPENING POLITICI DICEVA: ‘OGNI CRETINO È PIENO DI IDEE’…”
Dalla rubrica delle lettere di “Repubblica”
Caro Merlo, perché il cantante Ghali ha sentito il bisogno di lanciare uno schizzo di antisemitismo della cui stupida gravità non è capace di rendersi conto?
Matilde D’Alessandro — Monza
Risposta di Francesco Merlo
Non è certo il primo cantante che si è buttato su Israele fiutando l’aria di piazza e il conformismo. Lo scandalo siamo noi che abbiamo legittimato come “impegno” il pensiero confuso dei nostri “artisti”, sino all’antisemitismo, spesso inconsapevole, di usare la parola genocidio come fa Hamas: attribuendolo a chi lo ha subito. Mi capita spesso di citare Vitaliano Brancati che su questi happening politici diceva: “ogni cretino è pieno di idee”.