1-UN FOGLIO INTERNAZIONALE “Dove sono le campagne per il rilascio degli israeliani rapiti da Hamas?”. Quegli ostaggi di serie B

2- BANDIERA BIANCA Le femministe sono già scivolate a pagina 20 dei giornali

27 NOV 2023 Redazione, Currado ilfoglio.it lettura2’

1-UN FOGLIO INTERNAZIONALE “Dove sono le campagne per il rilascio degli israeliani rapiti da Hamas?”. Quegli ostaggi di serie B

27 NOV 2023

    

Douglas Murray sferza il silenzio dei politici e delle celebrità occidentali sui civili israeliani nelle mani dei terroristi

Il ritorno dal buio delle tredici vite ferme al 7 ottobre

"La mia mente continua a tornare indietro di quasi dieci anni, alla Nigeria del 2014” scrive Douglas Murray sullo Spectator. “Come alcuni lettori ricorderanno, la notte del 14 aprile, 276 studentesse, prevalentemente cristiane, sono state rapite dai terroristi del gruppo Boko Haram. E’ successo in una scuola di una città chiamata Chibok, nello stato di Borno. In un certo senso è ovvio il motivo per cui ci fu tale indignazione internazionale per l’incidente. Dopotutto si trattava di 276 studentesse rapite da un gruppo terroristico islamico. Anche un mondo che aveva assistito all’assedio della scuola di Beslan nel 2004 e che cominciava a vedere l’operato dell’Isis aveva ancora la capacità di rimanere scioccato. Eppure anche la reazione internazionale è stata sorprendente. Dopotutto non è che i conflitti nel nord della Nigeria siano oggetto di un fascino intenso per i non nigeriani. Ricordo bene che, al ritorno dal mio primo viaggio nello Stato del Borno, il direttore di un giornale mi disse che non pensavano che un articolo sul massacro della chiesa nigeriana sarebbe stato adatto alle pagine di quella settimana perché quella settimana avevano già pubblicato un articolo sull’Africa (da Johannesburg, mi sembra di ricordare). Tuttavia, per qualche ragione, la storia delle studentesse di Chibok prese piede, e in breve tempo quasi tutte le celebrità del mondo salirono a bordo. Tutto ruotava intorno all’hashtag ‘Bring Back Our Girls’….

2- BANDIERA BIANCA Le femministe sono già scivolate a pagina 20 dei giornali

ANTONIO GURRADO 27 NOV 2023

    

La violenza di genere è un tema centrale che deve stare ai primi posti dell’agenda parlamentare. Ma a pochi giorni dal 25 novembre l'attenzione inizia già a calare

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Contro la violenza sulle donne ma anche contro Israele e il governo Meloni. Il 25 novembre di Roma

“Non potete più ignorarci!”, hanno reclamato le attiviste femministe dalle pagine di Repubblica, subito dopo l’ondata incontenibile di indignazione per l’orribile omicidio di Giulia Cecchettin, dopo il “Se domani non torno” e il “Bruciare tutto”, dopo le manifestazioni fluviali di sabato, dopo i calciatori col segno rosso sullo zigomo durante le partite di domenica. La violenza di genere è un tema centrale, un fatto politico che deve stare ai primi posti dell’agenda parlamentare e su cui non deve calare l’attenzione della società civile: “Siamo di fronte a una mobilitazione eccezionale ed è un patrimonio da non disperdere”, hanno dichiarato le attiviste femministe da pagina 20 di Repubblica, subito dopo il rilascio degli ostaggi di Hamas, dopo la legge medievale che regola l’eredità della corona inglese, dopo la storia delle gemelle eterozigote separate in Unione Sovietica, dopo il ritorno di Nichi Vendola alla politica attiva, dopo la riallocazione dei fondi del Pnrr, dopo i sospetti di golpe giudiziario ai danni del governo, dopo la vittoria dell’Italia in Coppa Davis.

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