VIOLENZA DI GENERE Dieci anni di leggi contro la violenza sulle donne

Dal 2013 in poi sono stati approvati decreti-legge, disegni di legge, piani antiviolenza e commissioni d’inchiesta per contrastare questo fenomeno

21.11. 2023 di D. LEO, F. GONZATO, pagellapolitica.it

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Dal 2013 governi e Parlamento hanno approvato in media quasi un provvedimento all’anno per contrastare la violenza sulle donne. In base alle verifiche di Pagella Politica, negli ultimi dieci anni sono stati adottati piani di prevenzione, convertiti decreti in legge e istituite commissioni d’inchiesta.

In questi giorni il tema della violenza di genere è tornato al centro del dibattito politico dopo l’omicidio di Giulia Cecchettin, per cui è stato arrestato l’ex fidanzato Filippo Turetta….

…Proprio in questi giorni è atteso l’arrivo nell’aula del Senato di un nuovo disegno di legge, già approvato a fine ottobre alla Camera e presentato dal governo Meloni, con misure per «il contrasto della violenza sulle donne e della violenza domestica».

La “legge sul femminicidio”

Nel 2013 il Parlamento italiano ha ratificato la Convenzione di Istanbul, redatta nel 2011 dal Consiglio d’Europa, un’organizzazione che raggruppa 46 Paesi, tra cui i 27 Stati membri dell’Unione europea. La ratifica di questo documento ha impegnato l’Italia nella prevenzione e nella lotta alla violenza contro le donne.

Ad agosto 2013, a pochi mesi dalla ratifica della Convenzione di Istanbul, il governo Letta ha approvato un decreto-legge, ribattezzato “legge sul femminicidio”, modificando le norme sui maltrattamenti contro i familiari e introducendo nuove aggravanti per i reati commessi dai coniugi o ex coniugi.

La nuova legge ha previsto l’inasprimento di alcune

…Il primo piano di questo tipo è stato approvato nel 2015, durante il governo Renzi.

Il “Codice rosso”

Tre anni dopo, alla fine del 2018, il primo governo guidato da Giuseppe Conte – quello sostenuto da Movimento 5 Stelle e Lega – ha presentato in Parlamento un disegno di legge (ribattezzato il “Codice rosso”) per modificare il codice di procedura penale, aumentando le tutele per le vittime di violenza di genere.

Il “Codice rosso” ha introdotto una procedura velocizzata ... In concreto, quando la polizia riceve la notizia di un reato di violenza sulle donne, deve riferire direttamente al pubblico ministero, che a sua volta entro tre giorni dalla notifica deve ascoltare in forma preliminare la vittima del reato o chi ha sporto denuncia ….

Con questo provvedimento, diventato legge a luglio 2019, è stato accelerato anche l’avvio del procedimento penale per una serie di reati, dallo stalking alla violenza sessuale, portando da sei mesi a un anno il tempo entro cui una vittima di violenza sessuale può presentare la denuncia. Con il “Codice rosso” sono stati poi introdotti quattro nuovi reati: la diffusione illecita di immagini o video sessualmente espliciti senza il consenso della persona rappresentata (il cosiddetto revenge porn); la deformazione dell’aspetto della persona mediante lesioni permanenti; la costrizione o induzione al matrimonio; e la violazione dei provvedimenti di allontanamento dalla casa familiare.

Le indagini statistiche

A gennaio 2021, durante il secondo governo Conte, il Parlamento ha ratificato la convenzione dell’Organizzazione Internazionale del Lavoro (OIL) sulla violenza e le molestie nel mondo del lavoro….

A giugno 2022 il Parlamento ha poi approvato un disegno di legge .. . L’obiettivo è stimare con maggiore precisione la «parte sommersa dei diversi tipi di violenza» e «progettare adeguate politiche di prevenzione e contrasto e di assicurare un effettivo monitoraggio del fenomeno».

Un altro provvedimento che ha esteso alcune tutele nei confronti delle vittime di violenza domestica è stata la riforma del processo penale, avviata dal secondo governo Conte e proseguita dal governo Draghi. Con la riforma, le tutele previste dal “Codice rosso” sono state applicate anche ai reati in forma “tentata” (come il tentato omicidio o la tentata violenza sessuale) ed è stato esteso l’obbligo di arresto in flagranza per chi viola il divieto di avvicinamento alla persona offesa.

Oltre a singoli provvedimenti, negli ultimi dieci anni il Parlamento ha approvato più volte l’istituzione di commissioni d’inchiesta per indagare sulla violenza di genere…

La commissione d’inchiesta sui femminicidi è stata creata per la prima volta nella diciassettesima legislatura, tra il 2013 e il 2018, ed è stata creata nuovamente in quella successiva, tra il 2018 e il 2022. In entrambi i casi si è trattato però di una commissione monocamerale al Senato. Nella relazione finale, pubblicata a settembre 2022, si legge che la violenza di genere è «un fenomeno sociale di carattere strutturale, con radici culturali profonde che ancora oggi permeano le relazioni tra uomini e donne, alimentato e determinato dalla disparità nei rapporti di forza tra i due sessi», e che per questo motivo ha bisogno di «una risposta forte e chiara dalla politica».

In questa legislatura è stata creata la prima commissione d’inchiesta sui femminicidi di tipo bicamerale, ossia composta da parlamentari di entrambe le camere, e dunque con un peso politico maggiore. La nuova commissione bicamerale ha però iniziato i suoi lavori a rilento. La proposta di legge per istituire la commissione è stata approvata definitivamente il 1° febbraio 2023, ma l’organo è entrato in funzione a tutti gli effetti il 26 luglio, quasi sei mesi dopo. Ad agosto la presidente della Commissione sui femminicidi, la

…In questi giorni Semenzato è stata a stretto contatto con la famiglia di Giulia Cecchettin e il padre della ragazza ha annunciato una collaborazione con la parlamentare.

Oltre alle commissioni, dal 2015 il Dipartimento per le Pari opportunità della Presidenza del Consiglio dei ministri ha attivato tre piani strategici nazionali sulla violenza maschile contro le donne, noti come “piani antiviolenza”, per sostenere l’azione del governo nella lotta alla violenza di genere…..

I piani antiviolenza sono strutturati, come nel caso della Convenzione di Istanbul, in quattro ambiti definiti “quattro P”: prevenzione, protezione e sostegno, perseguire e punire, assistenza e promozione. Ognuna di queste aree tematiche prevede una serie di interventi, finanziati con fondi stabiliti in legge di Bilancio. La legge di Bilancio per il 2023, la prima approvata dal governo Meloni, ha aumentato di 10 milioni di euro i fondi a disposizione del piano, che ora ammontano a 15 milioni di euro complessivi.

In queste settimane il Parlamento sta esaminando un nuovo disegno di legge per il contrasto alla violenza di genere, presentato dal governo Meloni. Il testo è già stato approvato alla Camera e nella settimana tra il 20 e il 24 è in programma l’inizio dell’esame nell’aula del Senato. Il provvedimento contiene una serie di misure per migliorare le indagini e i processi riguardanti i casi di violenza sulle donne e domestica, aumentando le misure di prevenzione. Per esempio il testo prevede l’estensione dell’uso del braccialetto elettronico nei confronti di persone imputate di violenza e misure più restrittive sul divieto di avvicinamento alle vittime.

Commenti   

#1 walter 2023-11-21 16:03
Nodi sociali culturali al pettine, Questa discussione che ha per tema: “bruciare tutto, il femminicidio è colpa dello stato, tutti gli uomini devono recitare il mea culpa, il patriarcato deve finire ecc, ecc” tutto questo mi porta a ricordare le prime apparizioni dei drogati per le strade e una sinistra e alcuni preti poi fondatori di case benemerite di accoglienza, andavano per riunioni a dire che “i drogati erano figli di poveri senza lavoro e prospettive. Da questa premessa nasce che la colpa del loro annientamento e vizio era da attribuirsi e allo Stato-Governo e al Capitalismo, Poi, con il tempo si dimostrò che chi si drogava non erano i poveri ma i benestantiricchi con quattrini in tasca. Poi venne quel giudice, recentemente, che disse che nasciamo tutti con il peccato, e fin qui va anche bene, ma anche criminali per cui prima mettiamo in carcere uno che poi deve dimostrare di essere una brava persona, fino a prova contraria, Ribaltamento del diritto esistente per cui un giudice deve dimostrare che sono colpevole e poi incarcerarmi e giudicarmi. Salvo non essere colti in fragrante.E poi i rimorsi che ci colgono per fatti compiuti da altri in altri momenti della storia, le Crociate p.es e i loro crimini in quei paese e abitanti.
Insomma io rispondo dei miei errori e rimini e non per quelli degli altri. Ma attenzione perché non è vero che i vari governi non abbiano preso a cuore il problema. In questi ultimi 10 anni contro la VIOLENZA DI GENERE leggi contro la violenza sulle donne ( prox articolo su www.siomfin.com) Ora vengono messi in discussione la validità delle strade imboccate e principi basati sulle leggi e incarcerazioni che hanno dato pochi risultati e si pensa a una azione di prevenzione per cambiare il modo di pensare della nostra società. E allora ecco due esempi:
1-CONTRO IL FEMMINICIDIO LE REGOLE NON BASTANO, ED È ORA DI CAPIRLO LE CARD INSTAGRAM PIÙ VISUALIZZATE RIPORTANO UNA POESIA.
Il giorno dopo bruciate tutto. Ma cosa dobbiamo bruciare? Contro chi dobbiamo combattere? Per questo pubblichiamo la poesia: perché per il resto non si sa che fare Ester Viola…in www.opact.simofin.com
2-PROFESSOR AMMANITI "SMETTIAMO DI PENSARE LA SOCIETÀ GENDER FLUID. COSÌ POTREMO INIZIARE A EDUCARE I SENTIMENTI"
È tra i più importanti psicoanalisti italiani: "Per insegnare il rispetto va riconosciuta la differenza tra uomo e donna. Le lezioncine in classe? Inutili. E i genitori sono troppo compiacenti con i figli..in www.opact.simofin.com

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