TRA ISRAELE E HAMAS Giustizia e misericordia non sono al di sopra delle parti

Perché l'odio contro l'occidente ha trasformato Israele in un bersaglio

GIULIANO FERRARA 10 NOV 2023 ilfoglio,it lettura1’

Un appello di intellettuali chiede cessate il fuoco e rispetto del diritto (ma non chiama per nome il pogrom del 7 ottobre). È giusto, è politicamente realistico? No, è stare al di sotto della realtà

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Un appello firmato da Ginzburg, Lerner, Della Seta e altri esprime una sensibilità generalmente molto apprezzata, “elevarsi al di sopra delle parti”, che conduce a risultati spesso ingannevoli e un po’ balordi. Nel testo si dice, nell’ordine, che occorrono un immediato cessate il fuoco a Gaza, il rispetto del diritto internazionale, misure umanitarie per i civili di Israele e Palestina, la liberazione degli ostaggi israeliani rapiti da Hamas. Si dice che Israele e i palestinesi hanno diritto a uno stato e alla sicurezza, alla pace e a condizioni di reciproco rispetto. Si chiede un negoziato di pace e se ne stabilisce la premessa, il diritto dei due popoli all’autodeterminazione e la fine dell’occupazione israeliana della Cisgiordania. Infine si autorizzano opinioni preoccupate e critiche, ma si esige il rispetto della storia e della memoria delle parti coinvolte: né antisemitismo né islamofobia. Da manuale etico: stare al di sopra delle parti. Perfetto, non fa una grinza. Ma è possibile? È moralmente tenibile? In tre parole: è giusto, è misericordioso, è politicamente realistico?...

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