Hamas ammette: “Tunnel di Gaza sono per i miliziani, i civili li deve proteggere l’Onu e Israele”

Tra ostaggi e scorte per tre mesi, i tunnel di 500 kilometri sono solo per i terroristi. Ma se dentro viene a mancare l’aria…

Redazione — 31 Ottobre 2023 ilriformista.it lettura2’

I tunnel non sono per i civili di Gaza ma per i miliziani di Hamas, per i terroristi che il 7 ottobre scorso hanno oltrepassato la Striscia, invadendo Israele, uccidendo centinaia di civili e sequestrando altrettante persone.

A sostenerlo, anzi ad ammetterlo è Mousa Abu Marzouk, alto esponente dell’ufficio politico di Hamas, in una intervista rilasciata a Russia Today il 27 ottobre scorso e tradotta dalla tv di Memri, Istituto di ricerca sul Medioriente con sede a Washington.

Secondo Hamas infatti a proteggere la popolazione civile, circa il 75% degli abitanti della Striscia, dovrebbe essere l’Onu. Quando, nel corso dell’intervista, il giornalista gli fa notare che ”molte persone si stanno chiedendo: Quando avete costruito 500 chilometri di tunnel, perché non avete costruito rifugi dove i civili avrebbero potuto nascondersi durante i bombardamenti?”, Abu Marzouk replica: ”Abbiamo costruito i tunnel perché non avevamo altro modo di proteggere noi stessi dall’essere colpiti e uccisi. Questi tunnel sono progettati per proteggerci dagli aerei. Stiamo combattendo dall’interno dei tunnel”.

Il leader di Hamas ha poi chiarito che ”tutti sanno che il 75 per cento della popolazione della Striscia di Gaza è composto da rifugiati. Ed è responsabilità delle Nazioni Unite proteggerli”. Inoltre, ha proseguito, ”secondo la Convenzione di Ginevra è responsabilità dell’occupante fornire loro tutti i servizi fino a quando sono sotto occupazione”.

Tunnel Gaza, tra ostaggi e scorte per tre mesi

Tunnel dove sono rinchiusi gli oltre 240 ostaggi di nazionalità israeliana e straniera che Hamas ha rapito lo scorso 7 ottobre. Tunnel dove, secondo quanto emerso in questi giorni, gli stessi miliziani hanno scorte di cibo, benzina, medicine e via dicendo per circa tre mesi, mentre la popolazione civile è abbandonata a se stessa sotto i costanti bombardamenti israeliani che nei giorni scorsi ha tagliato anche la connessione internet e le linee telefoniche. Circostanza che ha impedito qualsiasi tipo di comunicazione, a partire dalle ambulanza costrette a soccorrere i feriti in base alla provenienza delle segnalazioni raccolte stesso per strada.

Una situazione raccapricciante cristallizzata dall’ammissione di Hamas che bada esclusivamente a tutelare la propria causa e a salvaguardare i suoi terroristi.

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