Fenomenologia dei popoli che si autodeterminano: i casi di Israele e Palestina
- Dettagli
- Categoria: Italia
Come nasce uno Stato? Fenomenologia dei popoli che si autodeterminano: i casi di Israele e Palestina
Emanuele Cristelli — 11 Ottobre 2023 ilriformista.it
In questi giorni terribili e tragici, a causa dell’attacco indegno di Hamas contro Israele, si è tornati a parlare, giustamente, del “diritto ad esistere” di Israele. Contro ogni mia previsione, mi sono imbattuto in moltissimi commenti il giorno successivo sui social che accusavano Israele di non avere diritto a uno Stato, di non essere una nazione, e che il precedente “Stato di Palestina” fosse stato occupato, oppure ancora che la Palestina non abbia mai maturato l’esigenza o il diritto a uno Stato. Non è mio obiettivo entrare nel merito della vicenda israelo-palestinese, ma non posso nascondere un certo imbarazzo nel prendere atto di come argomenti tipo il “Democracy building” e il “Nation building” siano maneggiati con superficialità e sempre nella logica orizzontale dei social media, dove competenza, attenzione e buon costume sembrano essere azzerati.
Per cominciare, è necessario fare una premessa: Nazione e Stato vengono spesso confusi, ma non sono la stessa cosa. La Nazione è un’entità di dimensione comunitaria che condivide un’identità e un immaginario collettivo comune, fatto di valori, cultura, lingua, ecc. La Nazione storicamente ha sempre conosciuto due modi per nascere: o su base volontaristica o su base etnica.
Ciò significa che un popolo può autodeterminarsi come Nazione sia perché condivide una missione politica, valoriale e ideale comune, a prescindere dalle differenze linguistiche ed etniche, oppure perché si ritrova unita nel reciproco riconoscimento di un profilo etnico comune. Ovviamente, non c’è un bianco e un nero; una Nazione può nascere anche a metà strada tra i due modelli. A tal proposito, possiamo quindi dire che la Palestina non ha ancora maturato una particolare e distinguibile coscienza omogenea identitaria nazionale, cosa ben diversa da Israele che da secoli ha visto nascere, crescere e formarsi l’identità nazionale ebraica. Per molto tempo, Israele e il mondo ebraico hanno rappresentato una Nazione senza Stato, uno Stato poi creato e costruito proprio alla luce di vicende che ne hanno posto la necessità storica dell’esistenza stessa.
Ciò vuol dire che la popolazione palestinese non ha diritto a un suo Stato? Affatto!
Stato e Nazione molto spesso coincidono, ma non è una regola, e anzi, sono tantissimi gli esempi di Stato non nazionale. Questo perché lo Stato è l’ordinamento che consente a una comunità stanziale di un determinato territorio di darsi la struttura per poter regolare la vita comunitaria entro i limiti territoriali nei quali un popolo o un gruppo di essi riconoscono la propria terra. Uno Stato nasce quindi non solo per dare una cornice istituzionale a una comunità nazionale, ma anche per definire la dimensione istituzionale di popoli che si trovano a condividere, per motivi diversi, un destino comune, in un territorio dato e in virtù di contingenze storiche che hanno creato le condizioni per questa unione. Basti pensare ad esempi vicini a noi come la Svizzera, la Bosnia-Erzegovina e il Belgio e, perché no, guardando in proiezione, anche l’Unione Europea.
Sì, l’UE, che oggi è un esempio e un modello unico al mondo, ibrido, di organizzazione internazionale con un carattere di governance multilivello, che fonda la sua forza sulla volontà politica di chi ne fa parte di concedergliela senza vincoli coercitivi, ma che in prospettiva, qualora divenisse un vero e proprio Stato federale, di certo non potremmo dire che si tratterebbe di uno Stato Nazionale, vista la molteplicità di identità nazionali presenti al suo interno.