1-Il neo Truce del rutto libero. Domandine a Salvini. 2-- Lupi avvisa la Lega: “Alzare i toni danneggia il governo e gli alleati
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-3 QUESTIONE DI SOVRANISMO L'ostacolo al memorandum sui migranti non è Bruxelles ma Tunisi
27,9,2023 G. Ferrara, Luca Roberto, D.Carretta ilfoglio.it lettura3’
Il neo Truce del rutto libero. Domandine a Salvini
Il vicesegretario della Lega imputa alla Germania un’invasione di migranti simile all’occupazione nazista. Il rigurgito torna come strumento primitivo di comunicazione. Esiste un limite alla balordaggine?
GIULIANO FERRARA 27 SET 2023 ilfoglio.it
Il vicesegretario della Lega imputa alla Germania un’invasione di migranti simile all’occupazione nazista. Il rigurgito torna come strumento primitivo di comunicazione. Esiste un limite alla balordaggine?
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Ieri il ceto politico, e altri sparsi, ha celebrato alla Camera una sinfonia sobria e ben riuscita in memoria del presidente emerito morto venerdì, Giorgio Napolitano. Sembrava tornato per un solo momento un paese freddo, razionale, emotivamente equilibrato, unito in un breve ma intenso atto memoriale di comune retorica repubblicana e nazionale. Salvini e i suoi erano tra gli officianti istituzionali, in mezzo a una sfilza di presidenti anche francesi e tedeschi. Eppure per loro nella politica quotidiana è tornata la logica del rutto libero, espressa stavolta con forte potere di immaginazione storica dal vicesegretario della Lega che ha imputato alla Germania un’invasione destabilizzatrice di migranti paragonabile all’occupazione del suolo patrio dopo l’8 settembre. Salvini il neo-Truce dà il “la”, e il concertino si fa bello delle più incredibili assonanze e dissonanze, di stridii e cachinni che sputtanano governo, maggioranza e istituzioni civili in Europa. E inducono Meloni a una rincorsa dubbia….
- Lupi avvisa la Lega: “Alzare i toni danneggia il governo e gli alleati. Ma quale complotto sui migranti!”
LUCA ROBERTO 27 SET 2023
Il leader di Noi moderati: "Le parole di Crippa sulla Germania? Non ci facciamo del male da soli, solo per la campagna elettorale. Ai partiti della coalizione dico: attenzione, i governi cadono sempre perché le maggioranze implodono"
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Il neo Truce del rutto libero. Domandine a Salvini
“All’amico Crippa della Lega dico: ma a che serve alzare i toni, fare continue fughe in avanti, trasformandosi nell’opposizione all’interno del governo? Così ci facciamo solo del male da soli!”. Quando abbiamo letto a Maurizio Lupi le dichiarazioni del vicesegretario del Carroccio Andrea Crippa - “la Germania vuole far cadere il governo Meloni. Ottant’anni fa usava i carri armati, adesso i clandestini” - il leader di Noi moderati ha voluto subito manifestare la propria contrarietà: “Ognuno usa le vie che reputa più opportune, ma sono parole che per la mia cultura politica non posso condividere. Va bene fare campagna elettorale, ma ce lo siamo detti anche negli ultimi incontri di maggioranza: non si può fare di tutto per crescere di mezzo punto nei sondaggi, se poi si fa un danno a tutta la coalizione”. E in effetti l’uscita di Crippa ha fatto ancora più rumore perché nel frattempo, ieri, la premier Meloni era impegnata in un colloquio molto puntuale con il presidente francese Emmanuel Macron. Tra i temi affrontati anche la necessità di agire di comune accordo nella gestione degli sbarchi. “I toni usati dalla premier, per esempio nella lettera al cancelliere tedesco Scholz, sono legittimi. Altro è attaccare gli altri paesi europei con accuse prive di elementi fattuali. La Lega dovrebbe tenere conto del fatto che all’interno della coalizione ci sono sensibilità diverse. E i loro toni non sono i nostri, che siamo popolari, da sempre votati alla responsabilità e alla moderazione”…
- QUESTIONE DI SOVRANISMO L'ostacolo al memorandum sui migranti non è Bruxelles ma Tunisi
DAVID CARRETTA 27 SET 2023
Saied rinvia la visita della Commissione europea. In gioco è l’intera strategia di Giorgia Meloni sui migranti. Perché è un limite affidarsi ai paesi terzi per bloccare le partenze
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Bruxelles. La decisione del presidente tunisino, Kais Saied, di posticipare la visita di una missione della Commissione per discutere di come mettere in pratica il memorandum firmato con l’Ue è l’ennesimo segnale che il problema non sta a Bruxelles o in altre capitali europee, ma a Tunisi. In gioco è l’intera strategia di Giorgia Meloni sui migranti, quella tutta incentrata sulla cooperazione con i paesi terzi per bloccare le partenze, in cui la solidarietà europea è relegata a un ruolo secondario. I decreti con misure sempre più restrittive sui richiedenti asilo, le visite a Lampedusa con Ursula von der Leyen o gli scontri con la Germania sui finanziamenti alle ong, possono servire a nascondere per qualche giorno la realtà dei numeri. Ma, non appena il mare sarà più calmo, gli sbarchi proseguiranno come prima se Saied non farà la sua parte. E a Bruxelles si stanno moltiplicando i dubbi sulla volontà del presidente tunisino di rispettare il memorandum. (Carretta segue nell’inserto I)