Donzelli fa ripiombare la destra di governo nella vocazione minoritaria

CASO Donzelli rivela segreti su Cospito e mafia, e inguaia Nordio e Meloni

1.2.2023 Merlo, Valentini ilfoglio.it lettura2’

SILLOGISMI DA OPPOSIZIONE Donzelli fa ripiombare la destra di governo nella vocazione minoritaria

SALVATORE MERLO 01 FEB

Quelle del deputato non sono state parole dal sen fuggite, ma l’espressione d'una sottospecie di strategia comunicativa. Espedienti tanto facili quanto grossolani, che si sperava venissero accantonati dagli esponenti della maggioranza

L’anarchico Alfredo Cospito vuole abbattere il 41-bis ed è d’accordo con la mafia, come dimostrano alcune intercettazioni captate in carcere, dunque chi critica l’abuso del 41-bis è un po’ mafioso pure lui. Questo, all’incirca, il sillogismo utilizzato ieri alla Camera dall’onorevole di FdI Giovanni Donzelli per rispondere a chi ritiene che in Italia talvolta si faccia abuso del cosiddetto carcere duro. Prima di entrare nel merito delle parole dell’ on. Donzelli, va sottolineato un fatto. Ovvero che quelle del deputato, e collaboratore tra i più vicini alla presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, non sono state parole, come si dice, dal sen fuggite. Ma piuttosto l’espressione d’una sottospecie di strategia comunicativa, l’escogitazione retorica d’un gruppo politico che nei primi mesi di governo aveva invece dato l’impressione d’aver rinunciato ad espedienti tanto facili quanto grossolani.

IL CASO Donzelli rivela segreti su Cospito e mafia, e inguaia Nordio e Meloni

VALERIO VALENTINI 01 FEB 2023

    

Lui cerca giustificazioni: "Ho buona memoria, potrebbe avermelo riferito qualcuno". Ma il fedelissimo della premier fa un pastrocchio a Montecitorio che impone inquietanti interrogativi sul ministero della Giustizia: da chi ha avuto le carte riservate sul leader anarchico in carcere? L'irritazione di Palazzo Chigi. E il Guardasigilli apre un'inchiesta

L’ultima spiegazione, fornita alle sei del pomeriggio, suona così: “Siccome ho una buona memoria, potrei anche averne sentito parlare”. Prego? “Qualcuno potrebbe avermelo riferito”. Qualcuno? Potrebbe? A quel punto Giovanni Donzelli, l’uomo del giorno, alza le mani: “Basta, non stiamo a filosofeggiare. Resta agli atti quello che ho detto in Aula”. Solo che in Aula, il deputato di FdI, plenipotenziario del partito, fedelissimo di Giorgia Meloni, di recente scelto come commissario romano, ha dato un’altra versione. E ha detto, cioè, che quell’intercettazione inedita di colloqui tra Alfredo Cospito e un killer di ‘ndrangheta, Franco Presta, e tra lo stesso anarchico e un boss dei casalesi, Francesco Di Maio, l’ha avuta con una semplice richiesta di accesso agli atti.

- SILLOGISMI DA OPPOSIZIONE Donzelli fa ripiombare la destra di governo nella vocazione minoritaria

SALVATORE MERLO 01 FEB 2023

    

Quelle del deputato non sono state parole dal sen fuggite, ma l’espressione d'una sottospecie di strategia comunicativa. Espedienti tanto facili quanto grossolani, che si sperava venissero accantonati dagli esponenti della maggioranza

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L’anarchico Alfredo Cospito vuole abbattere il 41-bis ed è d’accordo con la mafia, come dimostrano alcune intercettazioni captate in carcere, dunque chi critica l’abuso del 41-bis è un po’ mafioso pure lui. Questo, all’incirca, il sillogismo utilizzato ieri alla Camera dall’onorevole di FdI Giovanni Donzelli per rispondere a chi ritiene che in Italia talvolta si faccia abuso del cosiddetto carcere duro. Prima di entrare nel merito delle parole dell’ on. Donzelli, va sottolineato un fatto. Ovvero che quelle del deputato, e collaboratore tra i più vicini alla presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, non sono state parole, come si dice, dal sen fuggite. Ma piuttosto l’espressione d’una sottospecie di strategia comunicativa, l’escogitazione retorica d’un gruppo politico che nei primi mesi di governo aveva invece dato l’impressione d’aver rinunciato ad espedienti tanto facili quanto grossolani.

Commenti   

#1 walter 2023-02-01 13:01
“FRATELLI D’ITALIA È VITTIMA DELLA SINDROME DI FONZIE” – I RONZULLIANI NON VEDEVANO L’ORA DI ATTACCARE I MELONIANI, E DONZELLI HA OFFERTO LA POLEMICA SUL PIATTO D’ARGENTO. SENTITE GIORGIO MULÈ: “INIZIATIVA GRAVE, HA SPORCATO UN IMPORTANTE MOMENTO DI CONDIVISIONE NELLA LOTTA ALLA MAFIA. HA FATTO UN PROCESSINO, USANDO METODI CHE NON DOVREBBERO AVERE CITTADINANZA NELLA BATTAGLIA POLITICA. SE AVESSE AVUTO ELEMENTI PER MUOVERE ACCUSE AI COLLEGHI DEL PD, SAREBBE DOVUTO ANDARE IN PROCURA…”
Estratto dell’articolo di Niccolò Carratelli per “La Stampa”

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