"Fai tu il Conte ter con Draghi". Così Franceschini e Pd hanno preparato la crisi di governo
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Matteo Renzi svela un retroscena inedito sulla caduta del governo Draghi. 2- Draghi contro le menzogne. "Non ero stanco. Hanno provato a farci cadere mille volte" Bossi: "Una stronzata cacciare Draghi"
22.7. 2022 - 12:24 Annarita Digiorgio ilgiornale.it lett3'
1-Franceschini e Speranza hanno tramato per far cadere Draghi e sostituirlo con un governo Conte ter. È il retroscena raccontato da Matteo Renzi, ospite per presentare il suo libro nella masseria di Bruno Vespa a Manduria.
“Franceschini e Speranza sono andati da Conte dopo le dimissioni di Draghi a dirgli 'è il tuo momento. Fai una giravolta e di' che voti Draghi, e poi facciamo il Conte Ter a guida Draghi', tentando di buttar fuori la Lega. Il risultato è stato che né la Lega né Conte hanno votato la fiducia e siamo andati a casa. Non ha sbagliato soltanto qualcuno: la colpa politica è di Conte, ma ci sono stati una serie di passaggi poco intelligenti anche da Pd e altri”.
Oltre a Francheschini e Speranza, Renzi attribuisce la responsabilità della caduta del governo anche ai consiglieri stretti di Draghi: “Giavazzi e Funicello hanno gestito la candidatura al Quirinale e la crisi di governo con risultati analoghi”.
Come già aveva fatto Casini durante illuso intervento in Senato, anche Renzi critica il discorso di Draghi: “Non puoi dire che stai li perché te lo chiedono gli italiani. È una frase che gli hanno scritto male”.
Renzi, che era seduto a cena al tavolo con Bruno Vespa ma anche con il senatore di Forza Italia Michele Boccardi e l’assessore regione del Pd Donato Pentassuglia, ha poi parlato degli schieramenti per le elezioni: “Entro il 12 agosto dobbiamo presentare i contrassegni ed entro il 21 le liste. Se il Pd vuole vincere le elezioni deve mettere in campo l’alleanza più ampia possibile; se decide di andare in solitaria, noi andiamo con le aree più centrali arrivando ad un risultato a doppia cifra come fu per la margherita del 2001 che prese più della somma delle liste che la crearono. Se invece gli altri non vogliono, io ho pronto la lista con il simbolo “R” e 200 candidati per 200 collegi”.
Ne ha anche per Di Maio: “È stato dalla mattina alla sera a contare i parlamentari e non si è occupato della Libia che avrebbe risolto i nostri problemi energetici”.
Infine ospite nella masseria di Vespa a Manduria non manca la stoccata contro Michele Emiliano e il Pd “io ho perso tanti punti per sostenere politiche che oggi ci avrebbero salvato sull’energia; penso a Tap, Tempa Rossa e le trivelle, Emiliano e il Pd mi hanno fatto la guerra e ora per colpa loro dipendiamo dai dittatori”.
2- Draghi contro le menzogne. "Non ero stanco. Hanno provato a farci cadere mille volte" Bossi: "Una stronzata cacciare Draghi"
All'ultimo Cdm del premier i ministri prendono le distanze dai partiti. Lui: "Volevo completare il lavoro". Vincono i tassisti. Stralciato articolo. Il fantasma del premier sulla campagna elettorale. 2- Senza Draghi si aprono tre scenari per il Pnrr…
CARMELO CARUSO 22 LUG 2022 ilfoglio.it lett.2’
Erano felici. Applaudivano un funerale di governo. Erano soddisfatti. Saranno ricordati per qualcosa. E si sono pure alzati in piedi, deputati, ministri, sottosegretari, quando Mario Draghi, alla Camera, ha annunciato: “Sto per recarmi al Quirinale per comunicare le mie determinazioni”. Sergio Mattarella ha sciolto il Parlamento. Si vota il 25 settembre. E’ ufficiale. Il governo Draghi rimane in carica e avrà gli “strumenti per intervenire sulle esigenze presenti” ha spiegato il capo dello stato. Per cercare di sporcarlo, partiti e leader stanno dicendo che “aveva le scatole piene”, che “era stanco”. E lui quando lo ha sentito ha detto: “Non è vero. Non è vero!”. Ha ricordato che hanno provato a fare cadere il governo “mille volte”. Anche il Pd lo ha mandato sotto sull’Ilva. Draghi non uscirà di scena. E’ l’uscita che lo fa entrare. Sarà infatti il fantasma della Repubblica, il più evocato in campagna elettorale. “Volevo un mandato chiaro per completare il lavoro”.
Commenti
MARZIO BREDA: Ascoltare Sergio Mattarella fa a volte venire voglia di indovinare il «non detto» dei suoi discorsi. Non ha rimproverato i partiti per la prova di viltà istituzionale offerta al Senato..
22,7.2022 dagospia.com lett 2’
..PERCHE’ LA CAMPAGNA ELETTORALE È GIÀ APERTA E LUI INTENDE PRESERVARE LA PROPRIA NEUTRALITÀ. PERO’ QUANDO ELENCA LE VARIE EMERGENZE DEL PAESE E, RIFERENDOSI AI RISCHI APERTI DALLA GUERRA IN UCRAINA, IL SOTTINTESO È CHIARO: PER DELLE FORZE RESPONSABILI NON ERA DAVVERO IL MOMENTO DI METTERE TUTTO A REPENTAGLIO, ADDIRITTURA “LA SICUREZZA NOSTRA E DELL'EUROPA”. E POI HA RICORDATO LA NECESSITA’ DI “ATTUAZIONE DEL PNRR NEI TEMPI CONCORDATI”...”
Marzio Breda per il “Corriere della Sera” Ascoltare Sergio Mattarella fa a volte venire voglia di indovinare il «non detto» dei suoi discorsi. È capitato anche ieri, dopo che ha spiegato perché ha sciolto le Camere e cosa si aspetta dal Parlamento in congedo (che non ha ringraziato, mentre invece ha ringraziato Draghi). Avrebbe potuto, come qualcuno pensava, rampognare esplicitamente i partiti - 5 Stelle, Lega e Forza Italia - per la prova di viltà istituzionale offerta al Senato, scaricando gli uni sugli altri la colpa di aver affondato Draghi, avendo in realtà concorso insieme a quell'esito?
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