1-L'utile serietà di un primo della classe, Carlo Calenda
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In gioco non c'è l'eredità di Papi santi ed emeriti, ma lo stesso Concilio Vaticano II. In Germania lo si vuole superare, anche a costo di uno scisma
20.2.2022 ilfoglio.it lett2
1-Azione a congresso è una buona notizia per tutti. Lui
però dovrebbe forse piantarla con l’odio per i grillini: sarebbe un omaggio duttile allo stato di necessità e alle logiche di coalizione
Ce l’hanno in tanti con Carlo Calenda, io no. Certo che è un primo della classe, però in un mondo in cui è sovrano e sovranista un certo analfabetismo di ritorno. Certo che è petulante, ma il lavoro della politica è anche quello, se non sei un comunicatore negativo come Moro e Draghi, per dire delle democrazie liberali, o come Stalin, e ce ne sono pochi, di questi ultimi direi per nostra fortuna. Certo che fa spesso a pugni con sé stesso, con gli altri, vicini e lontani, qualche volta con le leggi e leggine e costanti della politica. Narcisista anche, spesso temperato dall’autoironia, perfino sui social. Figlio di buona famiglia, padre esemplare precocissimo e ormai maturo e gioioso, sposo tremendamente innamorato, non mi sembrano ancora reati penali o questionabili deviazioni dall’etica... GIULIANO FERRARA 20 FEB 2022
2-Il gran programma del Vaticano III per una Chiesa democratica
In gioco non c'è l'eredità di Papi santi ed emeriti, ma lo stesso Concilio Vaticano II. In Germania lo si vuole superare, anche a costo di uno scisma
Il Sinodo tedesco vota le sue proposte rivoluzionarie da sottoporre all’approvazione “del Papa o di un Concilio”. L’obiettivo è di fare in modo “che non comandi più uno solo”
Alla fine, la durata del Sinodo tedesco sarà pari a quella dell’ultimo Concilio, mese più mese meno. Lanciato tra le fanfare e i rulli di tamburo il 1° dicembre del 2019, avrebbe dovuto concludersi entro l’ottobre del 2021, ma di rinvio in rinvio, e non solo a causa della pandemia, il traguardo sarà tagliato il prossimo anno, quando inizieranno a vedersi le carte del Sinodo universale sulla sinodalità convocato, stavolta, dal Papa. Siamo entrati nel tratto finale, gli ostacoli possono spuntare come sempre all’improvviso, ma il quadro è chiaro: dalla Germania arriverà a Roma la richiesta di cambiare radicalmente la Chiesa. Non un semplice maquillage, una riforma, un aggiustamento: i cahier de doléances che il presidente della Conferenza episcopale mons. Georg Bätzing metterà sul tavolo dei dicasteri vaticani sono pesanti, portati a Roma da un vento impetuoso che da oltralpe si fa già sentire oltretevere. “Vogliamo una Chiesa nella quale il potere sia condiviso e non rimanga più nelle mani di uno solo. Vogliamo che nella Chiesa siano applicati l’uguaglianza dei diritti, l’uguaglianza della dignità di uomini e donne. Vogliamo che nella Chiesa sia accettata la differenza e la molteplicità di genere”, ha detto il battagliero numero uno dei vescovi tedeschi. MATTEO MATZUZZI 20 FEB 2022
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