Postelezioni. Qualche esponente del Pd di incappare nella trappola del voto di scambio. Che dire, allora, del trionfo grillino?
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Si vede che le associazioni criminali, il 4 marzo, stavano in ferie e che Roberto Saviano era disattento.
Giuliano Cazzola 27.3.2017 www.ilfoglio.it
Al direttore - Quanti hanno una vita lunga come la mia ricordano che, per decenni, l’egemonia democristiana sul Mezzogiorno veniva spiegata da una corale rappresentazione politica, letteraria, cinematografica e (da un certo punto in poi) giudiziaria, con la diffusione del clientelismo e, addirittura, grazie alla connivenza con le organizzazioni malavitose. In talune circostanze in cui il Psi ottenne più voti del solito si disse che la mafia aveva cambiato indirizzo. Poi, l’avvento di Silvio Berlusconi e di Forza Italia nonché i loro successi elettorali nel sud sono stati costellati da un contesto di accuse per concorso esterno ad associazione mafiosa come se le mafie avessero deciso di scendere direttamente in campo attraverso quella formazione politica. Addirittura è capitato anche a qualche esponente del Pd di incappare nella trappola del voto di scambio. Che dire, allora, del trionfo grillino? Si vede che le associazioni criminali, il 4 marzo, stavano in ferie e che Roberto Saviano era disattento.
Giuliano Cazzola