Postelezioni.Denis Verdini, la fosca profezia: "È la fine di un'era, qual è il vero obiettivo di Salvini e Di Maio"

Una svolta che, parole sue, fa entrare l'Italia "in una terra di nessuno e senza bussole certe, dentro una navigazione a vista nel mare in tempesta della democrazia".

25 Marzo 2018 www.liberoquotidiano.it

Per Denis Verdini, è la "fine di un'epoca". L'ex fidatissimo consigliere di Silvio Berlusconi, sul Tempo, commenta la rivoluzione in Parlamento con l'asse tra Luigi Di Maio e Matteo Salvini sulle presidenze di Camera e Senato. Una svolta che, parole sue, fa entrare l'Italia "in una terra di nessuno e senza bussole certe, dentro una navigazione a vista nel mare in tempesta della democrazia".

Una cosa è certa, però: "C'erano una volta Pd e Forza Italia, e il bipolarismo di Berlusconi e Prodi decilanato in una estenuante guerra di posizione distorta dal convitato di pietra delle Procure". Poi è arrivato il Patto del Nazareno, di cui Verdini è stato tra gli sponsor principali, "che aveva tentato di ridurre a sintesi virtuosa quello scontro durissimo". Ora sulla scena sono rimasti solo coloro che quel patto l'hanno ostacolato, M5s e Lega, e le prospettive sono di grande incertezza. "La verità è che i due vincitori delle elezioni - Di Maio e Salvini - hanno disputato come il Gatto e la Volpe una partita speculare per raggiungere il medesimo obiettivo: rendere evidente davanti agli occhi di tutti la marginalità dei protagonisti di una politica che non esiste più, ridotti a comprimari del nuovo campo di gioco".

Il passo di lato di Berlusconi e Matteo Renzi, con il Pd "ritirato in un dignitoso Aventino istituzionale", è obbligato: se avessero fatto (o facessero in futura) diversamente, sarebbero destinati a sparire politicamente. E così il Cav, con Forza Italia "che ha fallito in pieno la strategia elettorale", sarà costretto a "seguire Salvini nella costruzione di un governo con Di Maio se vuole evitare il ritorno repentino alle urne. Questo, volenti o nolenti, è lo scenario più prevedibile, salvo miracoli in extremis prodotti dalla saggezza di Mattarella di coinvolgere tutti in un governo istituzionale che appare però sempre più lontano".

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