1-La Casaleggio Associati si smarca dal Movimento.A Porta aPorta Di Maio “Adesso Io sono il capo”
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2-Beppe Grillo l'addio alla Casaleggio. Berlusconi: Di Maio e Di Battista non hanno mai lavorato
2-L'ultima perla, Luigi Di Maio la consegna a Mattino Cinque. Intervistato sulle reti Mediaset, il candidato premier grillino rivela quale sia il suo film preferito: "Io sono cresciuto con la saga di Ritorno al futuro, sicuramente è uno dei miei film preferiti". Dunque si difende anche da chi lo sfotte per il suo passato: "Mi prendono in giro dicendo ha fatto lo stewart allo stadio San Paolo" o per aver tentato di dare vita "a una start-up innovativa nella comunicazione", ma "io invece sono orgoglioso del mio passato", che lo accomuna a "tanti giovani che provano a portare avanti la loro vita nonostante la politica e le difficoltà che ci ha creato", afferma (ecco la colpa è egli altri lui fuori corso alla Univeristà)
3-Alessandro Di Battista si umilia da solo: "Prima della politica ho lavorato qualche mese". Allora ha ragione Silvio Berlusconi 24 Gennaio 2018 liberro quitidiano
Leggo a mia moglie Betta un articolo sul web: «C’è poca presenza di donne nel Movimento 5 Stelle, nonostante i pentastellati siano sempre stati attenti alle quote rosa nel rispetto della donna. E ora per le elezione sia Di Maio sia Di Battista corrono ai ripari». Non riesco nemmeno a finire la frase che Betta mi salta in testa: «Rispetto della donna da Di Battista? Col cavolo!».
Che ha fatto? «Che ha detto! …Poi, quando Barbara D’Urso gli ha chiesto se lui e Sara avessero deciso di sposarsi, ha risposto al singolare: “Ci sto pensando”, già perché la donna non ci deve neanche pensare, è già sì per lei, non sogna altro, mentre l’uomo ci pensa, prende tempo, fa il furbo, ammiccando anche con un mezzo sorrisetto svogliato e insieme di sufficienza come ha fatto lui in tv. Detto da lui,….. Vado a vedere su Mediaset on demand l’intervista della d’Urso a Di Battista.
«Vi sposate?», chiede la d'Uso. E lui davvero risponde: «Ci sto pensando». Barbara, esperta di interviste, ricerca la notizia e torna alla carica: «Ma vi sposerete prima o poi?». E lui, non pago, risponde sempre al singolare: «Diciamo che ci sto pensando» già, perché dipende solo da lui. L’uomo è farfallone, restio ad accasarsi, la donna invece si vuole sistemare.
Strano che un Di Battista che si dice moderno («Siamo nel 2018») ogni piè sospinto non sappia che oggi il 44 per cento dei millennials (ossia i nati tra il 1985 e il 2005) crede che il matrimonio sia un’istituzione obsoleta e che le donne non considerano più il matrimonio come una soluzione ai loro problemi, ma a volte (ed è la cronaca a dircelo) una fonte di grane.
Ma c’è un altro passaggio dell’intervista a Di Battista che mi colpisce ancora di più: in risposta a Berlusconi che aveva chiesto alla d’Urso di chiedere ai Cinquestelle che lavoro facessero prima di diventare parlamentari, seccato Di Battista (che, però, non si presenterà alle prossime elezioni) ha risposto con tono di sufficienza: «Io anche facevo un mestiere: mi occupavo con la cooperazione internazionale di progetti di solidarietà in Congo e in Guatemala».
Bravissimo, impegnato, viaggiatore, solidale, cooperante, perfino chic, ma poi scappa la frasina di troppo che fa implodere il castello di parole: «L’ho fatto per diversi mesi». Come diversi mesi? Di Battista è del 1978, compirà 40 anni il 4 agosto, s’è laureato al Dams circa a 25, e da 5 è parlamentare. Che ha fatto in quei dieci anni di buco oltre a “lavorare qualche mese come cooperante”?
Tornando al matrimonio mi viene in mente una battuta di Achille Campanile: “Le donne vogliono un marito che sia un genio. Quando l’hanno sposato vogliono che sia un babbeo”. Chi ben inizia è a metà dell’opera.
Libero quotidiano di Roberto Alessi