Ilva, presidio dei sindacati sotto la sede della Regione Puglia. Ma la Fiom non ci sarà
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È questa la prima mossa di sindacati e lavoratori Ilva per cercare di convincere il governatore Michele Emiliano a ritirare il ricorso al Tar contro il decreto ambientale.
1.12.2017 da www.italioggi.it
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Un presidio sotto la sede della Regione Puglia a Bari. È questa la prima mossa di sindacati e lavoratori Ilva per cercare di convincere il governatore Michele Emiliano a ritirare il ricorso al Tar contro il decreto ambientale.
Il presidio si terra' oggi ed e' stato organizzato dalla stragrande maggioranza delle sigle sindacali, ovvero Fim, Uilm, Cisl e Uil (non ci sara' invece la Fiom). E proprio oggi si riunirà il consiglio regionale, con all'ordine del giorno una discussione sull'Ilva che era stata programmata gia' da alcune settimane, prima cioe' degli sviluppi ultimi della situazione.
"Chiederemo di essere ricevuti con una delegazione dall'assise regionale per rappresentare le preoccupazioni dei lavoratori, alla luce delle ultime scelte effettuate dalla Regione Puglia e dal Comune di Taranto circa la vertenza Ilva" spiegano. I timori che possa saltare tutto, infatti, restano enormi. Anche perche' il braccio di ferro tra governo e regione Puglia continua. L'esecutivo tiene duro: con il ricorso pendente davanti al Tar il negoziato resta sospeso.
Ieri si e' sentita anche la voce di ArcelorMittal, il colosso dell'acciaio che ha oltre l'85% della newco Am Investco Italy che si e' aggiudicata la gara per l'acquisizione del gruppo Ilva. Una voce "preoccupata a proposito del ricorso al Tar", un ricorso che potrebbe "pregiudicare" - fa sapere ArcelorMittal, confermando quanto previsto dal ministro Calenda - "la nostra volonta' e capacita' di realizzare gli investimenti previsti". In particolare ArcelorMittal ricorda i 2,3 miliardi di euro che serviranno a migliorare "le performance industriali e ambientali dell'impianto di Taranto".
Tuttavia, il colosso franco-indiano non butta la spugna. Anzi conferma la propria volonta' di procedere rapidamente nel processo di negoziazione con le organizzazioni sindacali, qualora le condizioni generali lo consentano e qualora il ministro Calenda decidesse di riattivarli.
La protesta di oggi a Bari evidenzia una frattura nei sindacati. Eccetto l'Usb che ha approvato il ricorso al Tar dei due enti locali, anche la Cgil e la Fiom Cgil contestano la scelta dell'impugnazione fatta da Regione Puglia e Comune di Taranto, ma oggi non parteciperanno alla protesta. "La Fiom, cosi' come non ha partecipato alle manifestazioni sponsorizzate dai Riva contro la Procura che aveva sequestrato l'Ilva di Taranto, non manifestera' indetta davanti alla sede della Regione Puglia", afferma in proposito la segretaria nazionale dei metalmeccanici Cgil, Francesca Re David.
Commento
Fiore. Emiliano non è nuovo nel creare problemi e mettersi di traverso. E solo per apparire e far pesare la sua presidenza. Ma mettersi contro sull’Ilva è di più, è politica a sfavore del lavoro. In tutto questo la Fiom che lo supporta a costo di dividere il movimento sindacale, dimostra la sua partigianeria a fini elettorali e per la sinistra. E stiamo parlando di 14mila posti e di un sacco di quattrini di investimenti in una regione che ne avrebbe bisogno.