La Panda lascerà Pomigliano, dice Marchionne, dice Marchionne

Per l'ad di Fca la fabbrica campana è "capace di fare macchine molto più complesse". Nessuna novità sulla possibile intesa con General Motors

di Redazione 7 Marzo 2017 alle 12:53  Foglio.it

La Panda lascerà Pomigliano. Non in tempi brevissimi, ma “intorno al 2019-2020”. Lo ha annunciato al Salone dell'auto di Ginevra l'amministratore delegato di Fca Sergio Marchionne. Non si tratta di un declassamento, ha spiegato, piuttosto di un avanzamento di grado: “Pomigliano è capace di fare macchine molto più complesse della Panda. La strada per vivere nella globalizzazione è nella creazione di marchi globali come Jeep e marchi iconici e premium come Alfa e Maserati”. In sostanza, il futuro occupazionale della fabbrica nelle idee dell'ad è legato alle vetture ad altissimo valore aggiunto, mentre la produzione della Panda dovrebbe trasferirsi in Polonia.

Tutto, comunque, resterà in pancia al gruppo: “Non venderemo nessun brand finché ci sarò io. Dopo potrete fare tutto quello che vorrete”. A proposito di un'intesa con General Motors, Marchionne ha detto: “Non chiudo mai nessuna porta, anche se è impossibile chiudere la porta con Gm perché non si è mai aperta. La mia idea sulla fusione con Gm rimane la stessa, anche se ora le sinergie sono un po' cambiate e quindi è meno desiderabile. Abbiamo perso il 20 per cento delle sinergie che potevano esistere con la fusione. Potrei riprovare e bussare a una porta qualsiasi e lo farei se fosse giusto per il business”.

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C’è l’idea marchionnesca dell’Auto globale dietro al deal Psa-Opel

Intanto, però, la franco-cinese Psa ha acquisito la tedesca Opel per 1,3 miliardi di euro. “È un passo nella giusta direzione – ha commentato Marchionne - Capisco le ragioni che hanno portato a unire i due business. È un impegno a lungo termine per trovare benefici per entrambe. Un buon pacchetto, un buon accordo, anche se difficile da mettere insieme”.

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