L'elezione di Tajani cambia la politica

L’unità del centrodestra è possibile in Italia e sembra passare per lo schema europeo che ha portato all'elezione di Tajani: popolari, conservatori e liberali

 di Franco Adriano ItaliaOggi 5.3.2017

Il grande tessitore è al lavoro avvolto nel silenzio. Meglio così. Antonio Tajani non è un oratore spumeggiante, ma guai a sottovalutarlo. Chi avrebbe preso sottogamba il pur silente, consigliere del principe, Gianni Letta che pure sfiorò lo scranno più alto? Ecco, lui sembra esserne il degno erede. La sua elezione alla presidenza del parlamento europeo, da fedelissimo di Silvio Berlusconi senza che nessuno tra Strasburgo e Bruxelles lo abbia pienamente appoggiato, non è in alcun modo trascurabile per le implicazioni politiche italiane che, infatti, già si vedono.

La rottura definitiva di Forza Italia con i lepenisti alla Matteo Salvini per cercare di recuperare il Carroccio su una via più moderata. L'appoggio condizionato al governo di Paolo Gentiloni con il ritorno di Forza Italia in un ruolo chiave: oggi, per esempio,ha l'incredibile potere di stoppare o dare il via libera al referendum della Cgil sui voucher, appoggiando o no le richieste di modifica del governo. L'aver reso trasparenti come carta velina figure arrembanti nel partito del Cavaliere, come Giovanni Toti, già immortalate al fianco di Giorgia Meloni e Matteo Salvini che mai e poi mai potranno recuperare la voce dal sen fuggita: «Macché italiano, è solo l'ennesimo domestico al servizio della Merkel», ha brindato a Tajani il leader della Lega. «Eletto dai partiti di Merkel, Juncker, Monti e Alfano, resterà fedele a questi signori che hanno trasformato la Ue in un comitato d'affari di truffatori e usurai», gli ha dato il benservito la leader di Fratelli d'Italia. Ciò, mentre il più scaltro di loro, Raffaele Fitto, lo sosteneva.

Lo zampino di Tajani c'è anche nell'aver portato Angelino Alfano a scongiurare un'alleanza con il Pd prima del voto: semmai se ne parlerà dopo, se proprio non se ne potrà fare a meno (guarda caso è la posizione di Berlusconi). Queste sono tutte operazioni che, prima dell'elezione di Tajani, non c'erano, ma che ora ci sono, eccome. Sì, perché, se qualche forma di unità del centrodestra è possibile in Italia, questa sembra passare per lo schema europeo che ha portato all'elezione di Tajani: popolari, conservatori e liberali. E, poi, non ci si dimentichi che a sfidare Angela Merkel in Germania c'è chi stava seduto al posto di Tajani (Martin Schulz). Non oggi, ma domani chissà.

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