Numerosi a sinistra i pescatori di voti
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Nel 2008 Rifondazione comunista non passò l'asticella neppure in una sola regione
di Marco Bertoncini, ItaliaOggi 22.2.2017
Il nuovo partito deve ancora costituirsi, e già abbondano le previsioni elettorali. Un minimo di conoscenza del mondo politico inviterebbe alla prudenza. L'unico dato che nessuno contesta riguarda l'esistenza di una sinistra a sinistra del Pd, valutata fra il 10 e il 15 per cento. Se il futuro partito di D'Alema, Bersani, Rossi e compagni si presentasse solitario per aggiudicarsi tutti questi elettori, otterrebbe un risultato di tutto rispetto.
Peccato che già a quegli elettori guardi Sinistra italiana. Peccato che, dai gruppuscoli comunisti al Campo progressista, dai verdi a Italia dei valori, quella sinistra sia affollata di sigle. Vedremo dagli spostamenti nella Camera e nel Senato quanto sia attrattivo, però al vertice, il movimento scissionista.
Non è casuale che gli stessi organizzatori dell'operazione di distacco dal Pd renziano siano preoccupati per la soglia di sbarramento al Senato: oggi è l'8% regionale. Nel 2008 Rifondazione comunista non passò l'asticella neppure in una sola regione. Addirittura emergono timori per l'eventuale innalzamento della soglia per la Camera al 5%. Non sono prospettive esaltanti, per lo meno sul piano numerico.
Diverso, ovviamente, è il discorso politico. Gli scissionisti possono finalmente edificarsi una casa senza alieni, non essendo riusciti a respingere Matteo Renzi, avvertito come un corpo estraneo in una politica che, in profondità ma anche in superficie, sarebbe la mera continuazione di quella del Pci con (parziali) adattamenti richiesti dai tempi. Restano ortodossi di fronte all'eretico Renzi, anche a prezzo di apparire scismatici. Nutrono una speranza, confessata: pescare nel gran mare degli elettori grillini, per riportarne a sinistra una buona fetta.