I progetti politici non nascono a tavola
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Giuliano Pisapia un nuovo partito , leadership a Laura Boldrini e che lei ci stia è proprio l'inequivocabile segno dell'inconsistenza del progetto.
di Domenico Cacopardo, Italia Oggi 12.1.2017
È difficile da spiegare a chi non è italiano, ma in Italia persiste una schiera, piccola e litigiosa, di esegeti del comunismo e della dittatura del proletariato, orfana del potere esercitato dal Pci, ma ancora legata alle fonti sostanziali della sua sopravvivenza: la Cgil, la cooperazione e le altre organizzazioni di massa che facevano capo al vecchio e mai dimenticato Bottegone (il mini Cremlino dei comunisti italiani).
Ora, l'ex sindaco di Milano Giuliano Pisapia, un gran, grandissimo borghese che, pur militando nella sinistra a sinistra del Pd, ha operato sempre con una certa moderazione, si è posto l'obiettivo di costruire un nuovo partito, sempre a sinistra del Pd, ma non viziato dal radicalismo revanscista degli attuali dirigenti, figli e nipoti (non naturali) dell'era Vendola. Per realizzare la propria idea (lo dicono le indiscrezioni di questi giorni) Pisapia ha pensato a una leadership di Laura Boldrini, l'attuale presidente della camera dei deputati, una carriera nelle Nazioni Unite, conclusa da portavoce per il Sud Europa dell'Alto commissariato per i rifugiati. Dicono i cattivi: aria fritta.
La scelta è felice: da quando, eletta a Montecitorio, è diventata presidente del parlamento, la Boldrini s'è distinta nel riproporre stilemi, slogan e proposte legati al «buonismo» nazionale: un'antologia di luoghi comuni incapace di sollevare la minima obiezione politica, salvo quella della loro assoluta inconsistenza. L'«operazione Boldrini», a parere dell'inner circle, ha anche un altro scopo, surretizio e coerente con la posizione di Pisapia, favorevole al «Sì» nel referendum: costituire un'area di sinistra capace di collaborare con il Pd renziano (o non) nella costituzione del nuovo governo, dopo le elezioni politiche (quando ci saranno), sottraendolo alla pesante ipoteca delle forze (o debolezze) di centro e centrodestra.
Un'illusione illuministica. Partiti e schieramenti non nascono a tavolino (vedi il caso disastroso del Pd), ma sono figli delle pulsioni reali della società. Un nuovo partito a sinistra significa la polverizzazione della polvere crepuscolare che vi stagna. E che la Boldrini ci stia è proprio l'inequivocabile segno dell'inconsistenza del progetto.
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