Recensione (seria) delle proposte (serie) per il programma grillino
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Quelle in gara fino alle 19 di ieri erano 105. Le più convincenti sono state selezionate attraverso il Sacro Blog. Uno spasso
di David Allegranti 29 Dicembre 2016 alle 06: Foglio
Roma. Sei un cittadino a Cinque Stelle? Vuoi far sentire la tua voce? Hai qualche mania di grandezza, al punto che vorresti far arrivare in Parlamento una legge che porta il tuo cognome? Perfetto. Rousseau, “il sistema operativo del MoVimento 5 Stelle”, è quello che fa per te: una comune del 2016 cui gli iscritti al partito di Beppe Grillo possono inviare le loro proposte di legge, da mettere poi in votazione. Quelle in gara fino alle 19 di ieri erano 105 e le più convincenti sono state selezionate, naturalmente attraverso il Sacro Blog (che cosa non si fa per qualche clic in più!). “Finora – dice con fierezza Danilo Toninelli, uomo di punta del MoVimento – sono state inserite 3.280 proposte direttamente dai cittadini e sei di queste sono arrivate in Parlamento dove i nostri portavoce hanno provveduto o stanno provvedendo a scriverne il testo di legge e a breve saranno su Lex Parlamento per definire i dettagli assieme agli iscritti. Questa è democrazia diretta e partecipata come mai si era vista in Italia”. Poi magari un giorno i campioni della democrazia diretta ci spiegheranno come sia possibile che un sindaco eletto con quasi il 70 per cento dei voti dei romani, Virginia Raggi, venga commissariata da un capo-partito. Alla fine, ben si capisce, si chiama democrazia diretta perché c’è qualcuno che la dirige. Ma torniamo a Rousseau.
Codex grillorumNon Statuto, Sì Statuto, regolamenti, codici e hadith di Beppe. Manuale di diritto a 5 stelle, dove l’unica legge è la volontà di Grillo.
Tra le proposte di legge dei cittadini-iscritti in votazione si trovano Vette Altissime di situazionismo (condite di vari errori ortografici e grammaticali, tutti a carico del cittadino-lettore-elettore). Riccardo Guerrera, studente di 32 anni, Palermo, s’è rotto le scatole di dover dare soldi ai posteggiatori abusivi. “Posteggiamo i posteggiatori”, è il nome del provvedimento. “Lo scopo della proposta di legge è di riempire un vuoto normativo che non consente alle forze dell’ordine di intervenire efficacemente per contrastare un vero e proprio fenomeno criminale lesivo della sicurezza e libertà dei cittadini”. Svolgimento: “La norma si vuole che preveda queste caratteristiche: - incrimini la semplice condotta dell’esercizio della professione abusiva di parcheggiatore e imponga, per l’effetto, l’arresto obbligatorio in flagranza di reato”. La proposta di legge naturalmente non nasce per caso. Dietro c’è un trust legislativo di cervelli di prima grandezza: “E’ stata ispirata al gruppo Facebook ‘Posteggiamo i posteggiatori’”.
Raffaele d’Ausilio, pensionato di 73 anni, è molto arrabbiato per una “piaga sociale” di indubbia portata: le cicche di sigaretta ovunque. Vuole introdurre l’obbligo per i fumatori a portarsi dietro un sacchetto “adatto allo scopo, pena pesanti sanzioni”, insomma come quello per le cacche dei cani. “E’ devastante, sulle spiagge come li togli dalla sabbia é impossibile, nei parchi, nei boschi. Quindi prima si fa questa legge e meglio é, con i vigili in borghese e anche in costume da bagno, purché si inizi!!!”. Alla domanda, richiesta dalla piattaforma Rousseau, sullo stato della legislazione vigente, il signor d’Ausilio alza le braccia con un laconico “non saprei, mi scuso”, ma come un umarell non di primo pelo – i vecchini che osservano i cantieri nelle città – alla voce “esperienza” può senz’altro battere tutti: “Osservazione del territorio”.
Matteo Quarti, 29 anni, disoccupato con la licenza media, propone l’abolizione dell’Arma dei Carabinieri: “L’obiettivo è eliminare lo spreco dei corpi di polizia italiani, lasciando la Polizia di Stato che già tanto basta per controllare e mantenere l’ordine pubblico in tutto il territorio italiano”. Antonello Sepe, 47 anni, vuole invece l’esercito davanti alle scuole. “La presenza di militari armati all’entrata delle scuole sarebbe un deterrente per chiunque armato anche solo di un coltello di poter ferire e uccidere i nostri figli durante le ore di lezione”. Curriculum invidiabile: “Ho esperienza di questo genere di pattugliamenti nelle vicinanze delle scuole in Belgio”. Sergio Lupo propone invece il “Bonus Lupo” (d’altronde, se c’è una legge che si chiama Gasparri, tutto è possibile). E in che cosa consiste siffatto bonus? “Premiare concretamente i lavoratori dipendenti che si comportano correttamente nel corso dell’anno”. Fa il paio con Marco Giraldo, 29 anni, impiegato, che propone il “premio per i lavoratori NON ASSENTEISTI”. “Disincentivare i lavoratori ad assentarsi dal lavoro e presentare certificati regolari di “finta malattia” per 1GG di lavoro spesso il lunedì o venerdì per allungare il weekend. Premiare chi non giova di questi “privilegi””. Certo, certo, premiamo la normalità. Roberto Lai, 40 anni, artigiano, propone il “Pagamento puntuale”. Obiettivo: “Obbligare il datore di lavoro a far si che gli stipendi dei dipendenti assunti con qualunque tipo contratto arrivino puntuali entro la fine del mese, Pena il pagamento di sanzioni che andranno a confluire nel fondo per il Microcredito”. Svolgimento: “Troppe volte (quasi sempre) i datori di lavoro approfittano della possibilità che il contratto collettivo gli consente per ritardare il più possibile il pagamento degli stipendi di operai e ogni tipo di impiegato assunto con diversi tipi di contratto… attualmente l’obbligo è del pagamento entro il 10 del mese successivo… ma molti vanno spesso molto oltre… con la scusa del fine settimana che obbliga ad aspettare che le operazioni bancarie riprendano con il lunedì. Chi possiede più aziende lo fa per cumulare gli interessi sui ritardi di centinaia di stipendi per accumulare credito a discapito del disagio dei lavoratori che invece si trovano a dover pagare bollette affitti e quant’altro già dai primi del mese e dovendo così andare a chiedere a familiari prestiti o attingere ai propri risparmi (senza dilungarmi sul perché si eviti sempre di farlo)”. Alessio Borelli, 38 anni, di Garzeno, non vuole che i minori si facciano un giro su YouPorn. Per questo vuole “impedire accessi ai minori a contenuti pornografici”. Anche lui vanta una certa esperienza: “Attualmente chiunque provi un accesso a siti pornografici può farlo senza alcuna restrizione”, scrive. Non indaghiamo oltre su come Borelli si sia fatto questa approfondita esperienza. Felice Caliendo, 27 anni, è per il protezionismo: vuole incentivare il “KM0 e portare prodotti ITALIANI sulle nostre TAVOLE”. L’obiettivo è chiaro: “Incentivare i cittadini italiani a comprare ITALIANO e far rinascere il settore agricolo che e’ stato distrutto dalla globalizzazione dei mercati”. Non passa lo straniero! Anna Nappo, 44 anni, di San Gennaro vesuviano, vuole “promuovere le erbe edibili spontanee al fine di ridurre erbicidi dannosi e portare sulle nostre tavole verdure, radici e frutti spontanei e ricchi di sostanze nutritive, preservando la saluta nostra e dei nostri figli a tavola. Creando un mercato a km zero. E preservando acqua e terra”. Ma la migliore proposta, a nostro avviso, è quella di Massimo Costantino, 45 anni. Impiegato. “Poche nascite??? Riprogrammiamo gli orari della scuola…”, dice Costantino, che argomenta: “Rivedere completamente il sistema scuola adatto ad una situazione culturale ed economica delle famiglie anni 70 quando il capofamiglia lavorava e le mogli facevano le mamme a tempo pieno”. Anche lui, come il signore dei mozziconi di sigaretta, ha una certa esperienza: “A me è bastato guardarmi intorno e verificare che il 90 per cento dei nostri amici di famiglia hanno un solo bambino, che pagano per il doposcuola e la maggior parte delle mamme è esaurita perché al lavoro pressano e devono correre tutti i giorni a ritirare il figlio all’asilo o a scuola facendo corse pazze per poter arrivare a casa e preparare cena non prima di essere passata al supermercato a prendere due cosette che ha dimenticato… eeeee la giornata è già finita…”. Giusto: il tempo per far passeggiare il cane, poi, uno quando ce l’ha?
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