Lavoro, da Camusso a Epifani, avvertimenti a Pd e governo

Susanna Camusso, i tre referendum del suo sindacato CGIL, su cui molti hanno ironizzato, sono diventati un fattore chiave nella politica italiana". "Abbiamo presentato una proposta di legge con quattro milioni di firme e tre quesiti referendari

ItaliaOggi 15.12.2016

"Certamente non lo avevamo pianificato. Pensiamo che si siano clamorosamente fatti male da soli, e certo non potevamo prevederlo. Abbiamo sempre pensato, e i fatti ci danno ragione, che il tema della qualità del lavoro sarebbe tornato centrale e che per parlare di qualità del lavoro bisogna parlare dei diritti dei lavoratori". Lo ha detto a La Stampa la segretaria generale della Cgil, Susanna Camusso, in merito al fatto che i tre referendum del suo sindacato, su cui molti hanno ironizzato, sono diventati un fattore chiave nella politica italiana". "Abbiamo presentato una proposta di legge con quattro milioni di firme e tre quesiti referendari esattamente per questo. Cosi' come pensiamo che non si possa scappare facendo il giochino delle date", ha aggiunto la sindacalista. "Se l'11 gennaio la Corte Costituzionale autorizza i tre quesiti su una cosa sono tranquilla: prima o poi bisognerà votarli", ha proseguito Camusso precisando che "forse bisogna confrontarsi con i problemi, invece di pensare di rinviarli". "Una politica che a lungo ha scommesso sul non voto ai referendum e sulla diminuzione dei votanti ha avuto una brutta sorpresa il 4 dicembre", ha sottolineato la sindacalista aggiungendo che "il punto centrale e' che bisognerebbe discutere della sostanza. Si vuole oppure no restituire ai lavoratori italiani alcuni significativi diritti?". "Siamo assolutamente coscienti che serva un riordino compiuto di tutta la materia del diritto del lavoro, ma quello che non si puo' fare sono le furberie", ha concluso.

"Altro che congelare i referendum sindacali! Il Pd affronti le questioni e il nuovo governo cambi il Jobs Act. Poletti ha fatto una dichiarazione insensata", dice, invece, a Repubblica Guglielmo Epifani, ex segretario della Cgil, alla guida del Pd dopo Bersani e prima di Renzi. "Non si tratta di smantellare niente - precisa - ma di verificare se l`esperienza e i fatti ci dicono se ci sono dei problemi e in questo caso affrontarli". "Sui voucher - osserva Epifani - una proliferazione impressionante, tanto che il governo era intervenuto per rendere tracciabile e più trasparente l`utilizzo dei voucher". Un altro tema da affrontare è quello del "codice degli appalti". E poi "l`articolo 18, almeno nella parte dei licenziamenti disciplinari. Non so se sarà sufficiente a evitare i referendum, ma sia per il Pd che per il governo è un dovere stare a sentire i lavoratori aprendo un confronto con i sindacati". "Se la Consulta dà il via libera - conclude Epifani - io voterò a favore di tutti e tre i referendum".

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