Crociata M5S: menu vegani ai bimbi

Raggi imita Appendino: via carne, uova e latte a scuola. Ira di Pd e Mamme d'Italia

Francesca Angeli - Dom, 20/11/2016 - 09:05 Giornale

È rivolta contro la crociata vegana dei grillini. Prima è finita nella bufera il sindaco Chiara Appendino con l'accusa di voler fare di Torino la prima città vegana d'Italia, e ora tocca anche alla prima cittadina di Roma Virgina Raggi.

Da Twitter

Al grido di «vegano è più sano» la giunta Cinque stelle del Campidoglio dal prossimo anno scolastico, settembre 2017, intende introdurre almeno un pasto vegetariano alla settimana nelle mense scolastiche servite dal Comune. Si tratta di una questione pubblica visto che coinvolge i circa 145.000 alunni che frequentano le scuole e le mense della capitale, dalla materna alle medie. E non tutte le famiglie apprezzano l'iniziativa. La bozza per il prossimo bando della mensa scolastica è stata presentata un paio di giorni fa in seduta congiunta dal presidente della Commissione Ambiente, Daniele Diaco e da quello della Commissione Scuola, Maria Teresa Zotta. Il bando per la mensa scolastica prevederà un menù «sostenibile a ridotto impatto ambientale, con un pasto completamente vegano una volta a settimana».

L'assessore Diaco spiega sul suo profilo Facebook che, dopo essere stato vegetariano per 13 anni ora è «diventato vegano da un paio d'anni», e dunque rifiuta tutti gli alimenti di origine animale.

Per il menu vegetariano verranno scelti «prodotti a km zero, biologici, biodinamici, Dop, Igp, equosolidali». La proposta però non è stata accolta con l'entusiasmo che forse i grillini si aspettavano. I primi a protestare sono stati un paio di consiglieri del Pd, Ilaria Piccolo e Valeria Baglio, che hanno fatto subito notate che gli esperti invitati in seduta per sostenere la bontà della scelta fossero tutti vegetariani convinti. E in effetti ci sono esperti, medici e scienziati, che non sono d'accordo sul fatto che sia salutare eliminare la carne soprattutto per i giovanissimi e dunque il Pd ha chiesto di ascoltare anche quelli. Ma a difendere il piatto di prosciutto e salame per i propri figli sono scese in campo agguerritissime anche le Mamme d'Italia associazione che fa capo a Lavinia Mennuni, ex consigliera comunale di Fratelli d'Italia, che si oppone «con fermezza a questa decisione sconsiderata soprattutto alla luce dei recenti casi di bambini malnutriti a causa della carenza di vitamine che può comportare l'alimentazione vegana». La Mennuni sottolinea pure come «studi recenti hanno dimostrato che la dieta vegana può diventare un'autostrada verso l'anoressia».

Insomma lo scontro tra Cinque stelle ed opposizione si fa ancora più caldo. Il Pd sempre pronto a fare le pulci al sindaco proprio due giorni fa aveva già messo sul banco degli imputati il Campidoglio per la mancata erogazione del bonus per il nido alle mamme che ne hanno diritto. Si era scomodato addirittura il presidente del Pd, Matteo Orfini per sottolineare in un'interrogazione come «i cittadini di tutta Italia grazie a una legge dello Stato beneficeranno del bonus asilo nido». Esclusi però i cittadini romani, proseguiva Orfini «per una scelta del Comune» che aveva annunciato di non avere i fondi per coprire le richieste. Seppellito dalle proteste il Comune ora cerca di correre ai ripari ed ha fatto sapere che avvierà le procedure per garantire il bonus.

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