Non siamo di destra, non siamo di sinistra. Noi siamo oltre. Sì, vabbè ma oltre cosa?
- Dettagli
- Categoria: Italia
Oltre come? Oltre quando? Non si sa. Vuoto spinto Milioni di voti, «onestà onestà», il Campidoglio, deputati e senatori a decine, scie chimiche, complotto dei frigoriferi, «la rete! la rete!» e reddito di cittadinanza, vaccini mortiferi, «vaffa» di su e «vaffa» di giù
di Diego Gabutti italiaoggi, 1.11.2016
Milioni di voti, «onestà onestà», il Campidoglio, deputati e senatori a decine, scie chimiche, complotto dei frigoriferi, «la rete! la rete!» e reddito di cittadinanza, vaccini mortiferi, «vaffa» di su e «vaffa» di giù. Ma in piazza? Be', in piazza – qualche giorno fa, per fare contento Beppe Grillo che voleva dimezzare lo stipendio dei parlamentari a furor di popolo e così distrarre l'attenzione dei romani dalle topiche dell'amministrazione mezza pippa — i milioni d'elettori erano diventati centocinquanta (dicesi 150) manifestanti anti PD, meno di quanti consumatori di «bianchini» raccolga il più sgalfo bar di periferia all'ora dell'aperitivo.
È il mistero glorioso del fenomeno pentastellare (e forse dell'antipolitica in generale, nazionale ed estera): voti a valanga alle liste del «vaffa», ma nemmeno un seguace vero del «vaffismo». Persino quei quattro gatti, l'altro giorno, non avevano l'aria, secondo i testimoni, dei vaffisti militanti. Stavano lì; girellavano poco convinti, sperando di vedere Grillo e di divertirsi un po'. Come si fa, del resto, a diventare vaffisti convinti? Nessuno sa, nemmeno il Vaffista Supremo e i suoi compagni più stretti, in che cosa precisamente consista il verbo vaffista? Non siamo di destra, non siamo di sinistra, siamo «oltre». Sì, vabbé, ma oltre cosa? Oltre dove? Oltre come? Oltre quando? Chi marciava un tempo sotto le bandiere rosse, o più di recente sotto quelle verdi, più o meno sapeva per che cosa prendeva partito: il sole dell'avvenire, la Val Brembana libera. Ma il mezzopippismo che bandiera è? Complotti, misteri, frigoriferi, fesserie. Che specie d'opinione o d'interesse incarnano i pentastellari? Nessuno, o almeno niente di riconoscibile.
Grillo non ha dunque che un pugno di seguaci ma milioni d'elettori. Mistero presto risolto: non si tratta d'elettori suoi. Sono tutti ex elettori dei partiti tradizionali che oggi votano lui per le note ragioni che non stiamo qui a ripetere (i politici da talk show, del resto, queste ragioni le portano scritte in faccia, e non fanno che ribadirle ogni volta che aprono bocca). Finché la politica non metterà la testa a posto – debersanizzandosi e deberlusconizzandosi, desalvinizzandosi e derenzizzandosi, cioè passando davvero e finalmente «oltre» la sinistra per ridere e la destra da piangere – il mistero glorioso dell'antipolitica vaffista continuerà a riproporsi come il miracolo della fluidificazione del sangue di San Gennaro.
A proposito di mezze pippe in affanno, piange anche il piatto della «democrazia digitale», di cui per anni Grillo e i gazzettieri d'area grillante hanno cantato le meraviglie: basta con i politici professionisti, tutto il potere ai cittadini armati di mouse. Proprio come gli spettacoli teatrali del Profeta, che hanno pochissimo pubblico, anche «il blog! il blog!» – frequentato al 99,9 per cento da curiosi e bighelloni – ha le sue disgrazie: gli utenti guardano, ridono, s'indignano, vaffano, ma alla fine non partecipano. Solo una manciata d'iscritti perde tempo (basterebbe un clic, un decimo di secondo e via) a votare lo «statuto» del «moVimento». Eppure niente, non votano. Delle «regole» pentastellari, grilliste e casaleggiste non importa un accidente a nessuno.
«Che il popolo si stia disamorando di noi?» lamenta la Grillo e Casaleggio Associati. Non è così: la verità, naturalmente, è che il popolo non è mai stato infatuato dei «Dibba» e dei Di Maio, delle Raggi e delle Appendino, tanto meno quando li ha votati. Gli elettori antipolitici non votano a favore ma votano contro: è così che girano le cose oggi, e non soltanto in Italia. Quando e se gli elettori torneranno a votare pro, non voteranno più Grillo ma altri fenomeni: i politici tradizionali che avranno imparato la lezione, se mai la impareranno. Ma niente paura. Mal che vada, sarà la singolarità a salvarci, anzi la singularity, come diceva Gianroberto Casaleggio buonanima: una civiltà di macchine infallibili prenderà il posto di tutti noi, esseri di carne «infetti» e «marcescenti» (i pentastelluti, che si sono portati avanti col lavoro, sono già un po' tutti pupazzi meccanici in viaggio verso il Mistero, come l'astronauta di 2001. Odissea nello spazio).
© Riproduzione riservata