Atac, Ama e rigassificatore. I no di Raggi a privatizzazioni e opere strategiche
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L'azienda di trasporto pubblico rischia il default: il Senato approva un odg per il commissariamento. "Una vergogna", tuona il sindaco di Roma, che vuole anche "togliere i privati dalla gestione” dei rifiuti e abbandonare l'impianto di Malagrotta
di Redazione | 26 Ottobre 2016 ore 15:26 Foglio
Il bilancio di Atac è in rosso e la compagnia del trasporto pubblico romano rischia il default. Questa la premessa del voto che mercoledì mattina ha portato il Senato all’approvazione di un ordine del giorno presentato dalla maggioranza Pd e dalle opposizioni, da Forza Italia a Conservatori e riformisti, che punta al commissariamento dell'azienda e l'affidamento ad una struttura statale.
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"L'Atac non si tocca perché è dei cittadini che l'hanno profumatamente pagata con le loro tasse per anni”, scrive in un post, pubblicato sul blog di Beppe Grillo, la sindaca di Roma Virginia Raggi. "Questa mozione della vergogna, che è un insulto a tutti romani, è stata presentata proprio da quei partitucoli che dopo aver spolpato per anni la nostra azienda, dopo averla sovraindebitata, dopo averla abbandonata, senza manutenzioni, senza servizi degni di tale nome, adesso vogliono chiuderla regalandola ai privati”, continua Raggi.
Anche sull’altro tema caldo di questi gironi, la raccolta dei rifiuti e la gestione della partecipata Ama, l’ipotesi dell’amministrazione Cinque stelle prevede la lotta alla privatizzazione: "Vogliamo cambiare il ciclo dei rifiuti e togliere i privati dalla gestione”, ha sostenuto la sindaca, in audizione davanti alla Commissione antimafia. "Per anni Pd, sinistra, Pdl e destre – ha ricordato il sindaco – hanno lasciato la gestione dell'indifferenziata a un unico operatore privato”. La scelta dell’assessore Muraro sarebbe stata dettata, secondo Raggi dalla sua conoscenza di Ama e “perché condivide la nostra visione del ciclo dei rifiuti, ovvero eliminare i privati e intraprendere un nuovo ciclo".
E sul gassificatore di Malagrotta, “che Renzi considera opera strategica”, Virginia Raggi insiste: "Non abbiamo nessuna intenzione di utilizzarlo: per noi gli inceneritori vanno abbandonati, chiedo al Parlamento di smettere di incentivare gli inceneritori e puntare su un diverso ciclo rifiuti che incentivi impianti alternativi”.
Il sindaco ritorna infine sul caso dei rifiuti ingombranti, con annesso “Frigorgate”, il complotto ipotizzato dai grillini per danneggiare l’immagine del Movimento. Martedì la polemica è rimbalzata dal Campidoglio ai social. Oggi Raggi ribadisce che i rifiuti ingombranti abbandonati per le strade della Capitale “non sono una vicenda giornalistica, ma sostanziale. Il 18 giugno, prima del ballottaggio, il servizio si è improvvisamente interrotto e il motivo non lo sa nessuno", ha aggiunto. "Ora abbiamo attivato una nuova gara, ma ditemi se vi sembra normale che un servizio venga bloccato in questo modo".
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