Manovra, migranti e sisma nella lettera Ue

Risposta entro il 27. I nodi: deficit, sisma e migranti.  Padoan:  «Nessuna modifica in vista». E Renzi: «Giù le spese se aprono ai profughi». Il testo.

25 Ottobre 2016 lettera 43

La manovra 2016 è pronta a veder la luce e la tanto attesa quanto temuta lettera della Commissione europea è arrivata a Roma

A confermarlo è stato il ministro del'Economia Pier Carlo Padoan, sottolineando che «è assolutamente normale per noi e per gli altri Paesi che l'hanno ricevuta». Vale a dire Belgio, Cipro, Spagna, Portogallo, Finlandia e Lituania.

Nella missiva è specificato che «l'Italia deve rispondere ai chiarimenti chiesti sulle cifre del documento programmatico di bilancio entro giovedì sera 27 ottobre», chiarendo a quanto ammontano le «spese eccezionali» per migranti e terremoto e, in particolare, perché le cifre sul deficit nominale e strutturale  si scostano in modo così «sostanziale» dagli impegni presi la scorsa primavera.

Padoan si è turttavia affrettao a confermare che la «manovra sarà mantenuta».

«SENZA QUELLE SPESE DEFICIT SOTTO IL 2%». La lettera «riguarda la parte centrale della legge di Bilancio e cioè le spese per terremoto e migranti» - ha confermato il ministro - «che non sono solo italiane, ma europee e sono il motivo principale per cui il deficit nel 2017 sarà al 2,3%. Se non ci fossero state sarebbe a meno del 2%. Le spese del terremoto» - ha aggiunto - «sono assolutamente monitorate».

«NECESSARIE ULTERIORI INFORMAZIONI». Nelle due pagine scarse della missiva si osserva che «il cambiamento pianificato nel saldo strutturale per il 2017» è «negativo e ben al di sotto dello 0,6% del Pil o più raccomandato dal Consiglio» lo scorso luglio. Da qui, in sostanza, la necessità di «chiedere ulteriori informazioni su diversi punti al fine di valutare se l'Italia rispetta le condizioni in base alle quali è stata riconosciuta una flessibilità addizionale per il 2016». Nel testo non si fanno cifre sul disavanzo programmato per quest'anno, ma il riferimento di Bruxelles è al target dell'1,8% indicato per il deficit nominale lo scorso maggio e ora salito al 2,3% nel Bdp.

RENZI: «L'UE APRA IL PORTAFOGLI INVECE DELLA BOCCA». Nel commentare la lettera, Matteo Renzi non ha perso l'occasione per indirizzare una frecciata a Bruxelles: «Se l'Ue vuole abbassare le spese per i migranti in Italia, noi abbassiamo le spese. Aprano le porte e noi abbassiamo spese, invece della bocca aprano il portafogli».

E ha quindi aggiunto: «Il governo Monti ha deciso la divisione del bilancio in sede Ue, noi diamo 20 miliardi all'Europa e l'Ue ce ne restituisce 12, ma se l'Ungheria o la Slovacchia ci fanno la morale sui migranti e non ci danno una mano e poi vogliono i nostri soldi, nel 2017, quando inizia la discussione sul bilancio, l'Italia sia a fianco del governo che dice 'non ce n'è assolutamente'. I soldi noi li mettiamo se ci sono gli oneri anche da parte degli altri Paesi».

Categoria Italia

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