Nato, 140 soldati italiani in Lettonia. La Russia protesta, opposizioni all'attacco

Saranno inviati in Lettonia i militari del contingente italiano impegnato nella missione decisa dalla Nato ai confini con la Russia. Partiranno nel 2018

Di Giampiero Di Santo Italia oggi 15.10.2016

Saranno inviati in Lettonia i militari del contingente italiano impegnato nella missione decisa dalla Nato ai confini con la Russia. Partiranno nel 2018. Lo ha detto il ministro della Difesa, Roberta Pinotti, rispondendo alle domande dei cronisti che le chiedevano dell'intervista alla Stampa al segretario generale della Nato, Jens Stoltenberg. "Al vertice di Varsavia - ha affermato a margine dell'assemblea dell'Anci - l'Italia, come altre nazioni, ha dato la disponibilita' di fornire una compagnia con numeri non molto consistenti all'interno di una organizzazione che prevede il coinvolgimento di moltissime nazioni della Nato". L'Italia invierà "nei prossimi mesi" una compagnia di "140 uomini in Lettonia" per partecipare alla "forza Nato a guida canadese, lì dispiegata", ha aggiunto il ministro degli Esteri, Paolo Gentiloni, durante una conferenza stampa congiunta a Roma con il segretario della Nato Jens Stoltenberg. "L'Italia ha sempre dato un contributo all'impostazione di un rafforzamento dei nostri assetti difensivi nei paesi del Nord e dell'Est dell'Alleanza. Partecipiamo da tempo a missioni di sorveglianza aerea nel Baltico e, nei prossimi mesi, parteciperemo con 140 uomini in Lettonia alla forza Nato a guida canadese, lì dispiegata", ha sottolineato il titolare della Farnesina. Stoltenberg ha dichiarato che il presidente russo Vladimir Putin "ha dimostrato la volontà di usare la forza militare contro i vicini e che la Russia ha triplicato le proprie spese in difesa dal 2000, mentre gli alleati europei della Nato la tagliavano". Per questa ragione, ha spiegato il segretario generale, la Nato ha aumentato la sua presenza in Europa centro orientale. Per Stoltenberg, l'atteggiamento dell'Alleanza verso la Russia dev'essere "difesa e dialogo", non "difesa o dialogo". Parole che hanno suscitato la reazione di Mosca: "La politica della Nato e' distruttiva",  ha dichiarato la portavoce del Ministero degli Esteri russo Maria Zakharova - L'Alleanza e' impegnata nella costruzione di nuove linee di divisione in Europa, invece che di profonde e solide relazioni di buon vicinato". L'eco delle affermazioni russe è arrivata in Italia, dove il leader del M5S Beppe Grillo e il numero uno della Lega Nord , Matteo Salvini, hanno attaccato il governo. Il comico genovese, in particolare, ha attaccato il premier Matteo Renzi e il presidente emerito della Repubblica, Giorgio Napolitano:  "Vogliono trascinarci in guerra", ha postato Grillo nel suo blog sotto il titolo  "No ai soldati italiani al confine con la Russia", titolo seguito dall'hashtag "#IoVoglioLaPace". "Nell'Italia a sovranità zero di Renzi e del suo tutor Napolitano Stoltenberg, può permettersi di venire a Roma per annunciare in un'intervista, lui al posto del governo, l'invio di un contingente di soldati italiani al confine con la Russia nel 2018. Solo dopo mezz'ora Pinotti e Gentiloni hanno confermato la notizia che i nostri militari saranno 150 e verranno dispiegati in Lettonia. Questa azione è sconsiderata, è contro gli interessi nazionali, espone gli italiani a un pericolo mortale ed è stata intrapresa senza consultare i cittadini. L'Italia non ci guadagna nulla e ci perde tantissimo. Salvini ha definita "incredibile" la decisione di inviare nel 2018 un contingente  di soldati italiani ai confini con la Russia e ha proseguito:  "E' una follia anti-russa. Chi fa prove di guerra con la Russia è matto o è in malafede. Armi e soldati usiamoli contro l'Isis, non contro chi lo combatte". All'attacco sono andati anche Fi e Fdi. Maurizio Gasparri, vicepresidente del senato, ha chiesto una riunione immediata della

commissione Difesa del Senato per "discutere di questa astrusa follia di mandare militari italiani in Lettonia per proteggere il confine Est dell'alleanza Nato. I russi sono nostri amici, combattono il terrorismo, hanno idee chiare a differenza di Obama e dei suoi camerieri. Dove si è deciso di mandare militari in Lettonia? A fare cosa? Con la Russia bisogna ricucire i rapporti, bisogna condividere la loro chiara e decisa lotta al terrorismo islamico che invece Obama e l'Occidente hanno incoraggiato". Meloni ha spiegato che l'idea di schierare truppe Nato anche italiane, in Lettonia a partire dal 2018 è "una idiozia degna della fallimentare politica estera di Barack Obama. L'Europa e l'Italia non hanno alcun interesse a creare un clima di guerra fredda con la Russia, e per di piu' questa provocazione è da un punto di vista strategico totalmente inefficace a contrastare una ipotetica situazione di conflitto". Nel pomeriggio, in ogni caso, il presidente della repubblica Sergio Mattarella ha incontrato Renzi e il governo in vista del prossimo consiglio europeo, ma si è parlato anche di Russia. Ieri Mattarella  ha sollecitato alla collaborazione Ue e Nato e tutti coloro che condividono nella comunità internazionale senso di responsabilità, Russia inclusa. Con quest'ultima che naturalmente deve cooperare al ripristino della legalità internazionale.  Il colloquio tra Mattarella e Renzi si à reso d'altronde necessario oggi - al di là dell'importanza di alcuni temi trattati - perché il premier volerà lunedì negli Stati Uniti dove rimarrà tre giorni, nel corso dei quali parteciperà fra l'altro alla cena ufficiale con Barack Obama alla Casa Bianca, prima del suo congedo da presidente degli Usa.

Categoria Italia

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