Calenda ministro spacca il Pd. Zoggia: un favore ai centristi
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Governo, minoranza Pd: con Calenda ministro Renzi muta geneticamente il Pd
Calenda foto LaPresse
Di Alberto Maggi (@AlbertoMaggi74) Affaritaliani 9.5.2016
"Non mi permetto di dare giudizi su persone che non conosco personalmente. Tuttavia, quello è un ministero che ha bisogno di un forte rilancio e soprattutto di grandi idee per rimettere in moto l'economia italiana in termini di rapporti con le imprese e con le aziende. Calenda ha più un'impronta internazionale...non so, lo vedremo all'opera nelle prossime settimane". Davide Zoggia, parlamentare della minoranza Pd, intervistato da Affaritaliani.it, commenta così la nomina di Carlo Calenda al ministero dello Sviluppo Economico da parte del presidente del Consiglio.
"C'è la forte sensazione che un ministero a Scelta Civica faccia comprendere bene l'obiettivo politico che probabilmente il premier ha in testa e cioè quello di spostare l'asse di governo verso l'area centrista e, non dico costruire il Partito della Nazionae, ma certamente muoversi verso quei lidi", attacca Zoggia.
La minoranza dem voleva quel ministero? "Noi non facciamo queste richieste, non diciamo uno alla minoranza o alla maggioranza, serve una persona capace. Ma la sensazione è quella che ho descritto, attenderemo la prova dei fatti".
I verdianiani che partecipano alle riunioni di maggioranza e ora Calenda ministro. Il Pd sta diventando un partito meno di sinistra e più di centro? "Non c'è dubbio e tutto lascia pressupore questo. Di fatto è in atto una mutazione genetica del Partito Democratico e non è un caso che molti elettori si siano allontanati, poi forse qualcuno nuovo è anche arrivato. Vedremo alla prova dei fatti il bilancio di questo dare e avere. Io muovo una critica politica al premier. Io preferisco un partito che guarda a sinistra e non al centro".
Scissione nel Pd se si va verso il Partito della Nazione? "Non lo so, più che un abbandono dei dirigenti del Pd al partito, importante ma secondario, quella scelta porterebbe gran parte degli elettori del Partito Democratico a non guardare più al Pd con interesse. Non credo che il Pd debba scimmiottare la destra, che, nel momento in cui sarà in grado di ricompattarsi, chi ha scelto di votare Pd magari alle Europee del 2014 probabilmente deciderà di tornare al proprio voto tradizionale di destra. E' bene consoldiare il ruolo e le politiche del Pd senza lasciare spazio ad ambiguità. Invece in questo momento mi pare che le ambiguità ci siano tutte. Ala siede al tavolo di maggioranza, addirittura nella sede del partito, ormai non ci si nasconde più", afferma Zoggia.
Ma la scissione? "Al momento non è prevista nessuna uscita della minoranza. Restiamo qui a combattere per un asse politico come ho descritto e che piacerebbe a molti nostri elettori. Ci saranno scadenze, penso al congresso del partito, che saranno l'occasione per un confronto. Dobbiamo stare attenti affinché non venga depauperato il patrimonio di consensi e di militanza che il Pd in questi anni ha coltivato. Giachetti ha detto che si candida a Roma anche per mettere nell'angolo una parte del Pd, questa è la dimostrazione di cosa non bisogna fare e questa affermazione dimostra anche la pochezza del progetto di Giachetti".
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