Giustizia: lo scontro resta alto. Tre giorni di sciopero dei penalisti contro la prescrizione

Protesta dal 24 al 26 maggio anche su norme intercettazioni

Redazione ANSA ROMA 09 maggio 2016 13:02

Contro una riforma della prescrizione "che non accorcia ma allunga i tempi del processo" gli avvocati penalisti incroceranno le braccia per tre giorni dal 24 al 26 maggio. Lo sciopero, proclamato dell'Unione delle camere penali, è anche contro le attuali norme sulle intercettazioni che non garantiscono "la riservatezza" e la riforma "asistematica " del processo.

A CHE PUNTO E' IL PROVVEDIMENTO

I penalisti contestano "lo slogan 'prescrizione più lunga e processi più brevi, un ossimoro per coprire le carenze organizzative che portano oltre il 70% dei processi a prescriversi nel corso delle indagini preliminari". Ma nel mirino c'è soprattutto la riforma della prescrizione che allungando i tempi del processo, "viola la presunzione di innocenza e il diritto alla vita degli imputati". E la attuale normativa in tema di intercettazioni "del tutto insufficiente a garantire la riservatezza delle comunicazioni di coloro che occasionalmente (o indirettamente) vengano intercettati". Ma non basta: la protesta serve anche a dire no "contro ogni ulteriore estensione del 'processo a distanza' ai processi penali con detenuti", a "ribadire la critica agli strumenti del 'doppio binario', del regime speciale del 41bis" e a contestare "l'interpretazione delle norme, processuali e sostanziali,in materia di misure cautelari reali ed in materia di utilizzo degli strumenti di captazione intrusivi".

I PROCESSI CADUTI SOTTO LA SCURE DELLA PRESCRIZIONE

Lo sciopero è anche contro la "nuova pericolosa spinta autoritaria, ispirata e alimentata da vari settori della magistratura che alimentano il conflitto aperto dalla Magistratura associata nei confronti della Politica, che deve preservare la propria indipendenza dalla magistratura e sottrarsi, con eguale autorevolezza ed autonomia, alla azione condizionante del populismo". "Astensione - conclude l'Ucpi - per far sentire la voce dei penalisti a sostegno dell'autonomia del Legislatore, per ricordargli il suo vincolo ai valori della Costituzione, ed il legame indissolubile dei principi del contraddittorio, dell'immediatezza, del giusto processo e della ragionevole durata, con la libertà di tutti e con la vita della nostra stessa democrazia".

Intanto il vice presidente del Csm, Giovanni Legnini prende posizione sul 'caso Morosini' e sul nodo delle toghe che intervengono in politica. Il ministro della Giustizia, Andrea Orlando, incontrerà domani pomeriggio il nuovo presidente dell'Anm, Piercamillo Davigo, e la nuova giunta dell'Associazione nazionale magistrati. Si sta definendo invece l'incontro tra il ministro e il vicepresidente del Csm Giovanni Legnini, che dovrebbe tenersi al ministero tra domani e dopodomani e che è stato annunciato dallo stesso Orlando dopo il caso Morosini.

Categoria Giustizia

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