Primarie: la confusione delle alleanze possibili
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Il progetto che prevede che due partiti si contrappongano alle
elezioni e una legge elettorale che faciliti la alternanza al governo è sempre valida. Ma il problema sono i partiti minori, meglio chi li vota, senza i quali, in questo bailamme italiano di movimenti che sorgono anche con leader improvvisati, la maggioranza non si raggiunge. Oggi proponiamo una lettera di Michele Magno al Foglio. Eccola: “ Bersani vuole Casini con Vendola. Vendola vuole Bersani senza Casini. Casini vuoleBersani senza Vendola. Bersani e Vendola non vogliono Monti, che Casini invece vuole. Renzi non vuole nè Vendola nè Casini nè Monti: il patto tra moderati e progressisti invocato da Bersani è in cassaforte”
Non va meglio dall’altra parte. Fini si pente di aver lasciato Berlusconi. Berlusconi non vuole lasciare la Lega. La Lega è costretta a correre da sola contro tutti per riacquistare una presunta verginità ma da sola, pur riprendendo le vecchie parole d’ordine per gli iscritti e simpatizzanti alla nuova guerra in pochi ci credono. Alle primarie del PDL i concorrenti i “piccoli berluschini crescono” e la leadership di Alfano vacilla. Berluschini che hanno fatto fortuna in vari settori economici, speriamo senza scheletri nell’armadio, sono alla ricerca di firme per presentare la loro candidatura all’interno del PDL. Ma il tempo è limitato per farlo e i pidiellini non li conoscono per cui, volenti o non volenti, il PDL è sempre di Berlusconi.
I piccoli partiti sperano che con il loro 5-10% di consensi di poter contare molto di più all’interno della coalizione e sperano che la coalizione abbia bisogno di loro per raggiungere la maggioranza di governo così che, chi ha più consensi, sa che senza di loro si torna alle elezioni e il ricatto è bello e servito. Così è sempre avvenuto e meglio andrà in mancanza di una riforma dei poteri del Capo di governo che dia a questo più potere sui ministri così come oggi ha Monti protetto in questo da Napolitano. Insomma con il 50% + 1 si vince ma non si governa. Opact, 17.11