Imposta IMU e riduzione spese statali
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La telefonata del commercialista: importo IMU 2012 il doppio dell’ ICI del 2011 !!! Adesso manca
la imposta sul reddito: 2 appartamenti e due piccoli negozi corrispettivo di anni di lavoro. Penso: ma quanto contribuerò sul risanamento del paese previsto dai Tecnici Governativi? Intanto con l’affitto di un appartamento e un negozio. Poi mi viene in mente che all’inizio, si doveva anche ridurre le spese statali ( che invece sono aumentate ancora e allora a cosa servono le nostre imposte? A mantenere ancora la burocrazia, a far prendere voti alla sinistra che ha sempre detto di aumentare le tasse per non licenziare nel lavoro pubblico? Perché solo licenziare e chiudere le imprese private?), i benefici che i passati governi hanno concesso a varie persone “importanti”, alle pensioni doppie, agli attuali stipendi doppi in capo a certi personaggi che sono ancora lì in posti e con mansioni che dovrebbero, ora e non prima, farci superare la crisi, nostra però, perché loro non la sentono. C’è un ceto, un corpo sociale, anche imparentato, che è chiamato di volta in volta al capezzale di questa povera Italia. Riforme di struttura, organizzative, abolizione degli interessi particolari ereditati da leggi fatte ad hoc da loro amici. Va bene mi dico, neanche il cane muove la coda per niente, ma Amato ha rinunciato a qualche beneficio? A Roma si fanno meno feste per compleanni, il gnam gnam, e mi viene in mente quanto diceva Cossiga: per avere amico un certo ceto sociale, dategli soldi. Ma a noi che votiamo, che ci dicono essere quelli che comandiamo perché abbiamo in mano la scheda elettorale, abbiamo avuto nel passato, certo , ma perché ora dobbiamo pagare solo noi? Ho l’impressione che questa imposta IMU sia stata fatta per umiliare il governo Berlusconi che l’aveva tolta. Tanto casino per la riforma dell’art. 18 solo perché i sindacati considerano roba loro anche la politica: infatti la Fiom farà una lista alle prossime Elezioni generali: tanto per dire che sulla politica industriale decidono loro in barba alla distinzione fra l’una e l’altra già in atto in altri paesi più moderni del nostro. Zanchettin – 1.6.2012