A Landini non resta che lo share
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Il segretario generale della Fiom va forte in tv ma al suo sciopero di Pomigliano aderiscono solo cinque dipendenti su 1.478 ma proclama tre sabati di scipero a Pomigliano
di Redazione | 16 Febbraio 2015 ore 13:53 Fogllio
Cinque adesioni su 1.478 dipendenti. E' il risultato dello sciopero indetto per il 14 febbraio e per i prossimi due altri sabati, dalla Fiom-Cgil nello stabilimento Fiat Chrysler di Pomigliano d'Arco, dove si produce la Panda per la quale c'è un boom di richieste. Il sindacato di Maurizio Landini era stato l'unico a prendere le distanze da quanti - compresa Susanna Camusso, segretario generale della Cgil - avevano salutato come assolutamente, e diremmo ovviamente, positivo l'annuncio di Sergio Marchionne di 1.000 nuove assunzioni all'altra fabbrica di Melfi, oltre alla fine della cassa integrazione. Da Melfi escono la Jeep Renegade, che ha avuto in Italia ed Europa un grande successo e che ora verrà esportata negli Usa, e la nuova 500 X, sul quale sono riposte altrettante attese. In generale è tutto il settore auto - in pratica FCA - ad aver già registrato un record di produzione a dicembre, più 30,4 per cento rispetto allo stesso mese 2013, ed oltre il nove nell'intero anno: una buona spinta alla fine della recessione.
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A poche ore dalla diffusione di questi dati la Fiom ha invece proclamato i tre sabati di sciopero presentandoli come "non ideologici ma sull'organizzazione dei turni". Landini, che ha portato Marchionne in tribunale e davanti alla corte costituzionale (che gli ha dato ragione) proprio per il referendum di Pomigliano che aveva visto sconfitta la Fiom, furoreggia sui media e nei talk show, dove già minimizza il flop: "Non sono pentito, sapevo che sarebbe andata così". Non gli resta che lo share. Quello televisivo però, perché in fabbrica è un po' bassino: cinque su 1.478 equivalgono allo 0,33 per cento.
1-Moreno Lupi • 3 ore fa
La faccia tosta, gentile eufemismo, di Landini, il capopopolo mancato: "Cinque su 1.478? Sapevo che sarebbe andata così". D'altra parte lui fa il suo mestiere, lo fa da rottame della storia, sed, de gustibus disputandum non est, fatti suoi. Quello che induce a riflettere è l'assoluta inconsistenza culturale dei talk show che danno spazio. Confidenze di coloro che l'organizzano e li conducono: "Cosa volete? Il personaggio è folcloristico, non fa male allo share e, poi è talmente preso dalla sua parte che non s'accorge nemmeno che più parla più si rende ridicolo. Roba di passaggio. Lasciate correre".
2-Maria Pia Banchelli • 3 ore fa
Avete presente le tante pubblicità televisive che per la loro bruttezza visiva, per le situazioni ridicole che rappresentano ma, soprattutto per la frequenza con cui appaiono? Ecco , rimangono impresse nella testa proprio per questo motivo. Così é Landini, Parla e non capisci il motivo della sua rabbia. Discute di tutto ma non della realtà dei lavoratori, il suo maglioncino ormai è la bandiera dei depressi che lo seguono. Però. come una pubblicità ripetuta, il prodotto Landini aumenta lo share. Ma sembra, ormai, che in pochi lo acquistino.
3-Malossi Alberto • 4 ore fa
Oramai Landini è un personaggio da museo, sorpassato dalla storia è diventato una irresistibile icona da avnspettacolo comico.
4-guido valota Malossi Alberto • 31 minuti fa
...e perciò ha un brillante futuro assicurato nel cuore della sinistra italiana!