L'Egitto bombarda otto obiettivi dello Stato islamico
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in Libia. La tv di stato egiziana ha spiegato che i raid hanno colpito campi di addestramento e siti di stoccaggio delle armi
di Redazione | 16 Febbraio 2015 ore 09:28 Foglio
Questa mattina all'alba l'aviazione militare egiziana ha bombardato almeno otto obiettivi in Libia, come risposta all'uccisione di ventuno cristiani annunciata ieri dallo Stato islamico su Internet con un video efferato. La tv di stato egiziana ha spiegato che i raid hanno colpito campi di addestramento e siti di stoccaggio delle armi – soprattutto a Derna, una piccola città sulla costa vicino a Bengasi, da sempre al centro delle attività dei jihadisti libici. E' stata anche colpita la casa di un leader locale dello Stato islamico, Bashar al Drissi – che però risultava giù ucciso a dicembre in scontri fra milizie.
"Tutti dovrebbero sapere che gli egiziani hanno uno scudo che protegge la sicurezza della loro patria e una spada che amputa terrorismo ed estremismo", si legge nel comunicato scritto sulla pagina facebook delle Forze armate egiziane. Il presidente egiziano Abdel Fattah al Sisi ieri sera ha mandato il suo ministro degli Esteri a New York, per parlare al Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite di un eventuale intervento militare in Libia (più articolato dei raid aerei).