Calcio, la serie A diventa cinese ROMA 2024 a

Montezemolo. Diritti Tv al magnate Wang Jianlin. L’ex militare dell’esercito popolare di liberazione cinese è il nuovo proprietario della società che gestisce i diritti tv del calcio italiano

di Massimo Sideri, Il Corriere della Sera

1-L’ex militare dell’esercito popolare di liberazione cinese, Wang Jianlin, è il nuovo proprietario della società che gestisce i diritti tv del calcio italiano. Come aveva anticipato il Corriere della Serail gruppo di Pechino Dalian Wanda ha acquistato Infront dal fondo di private equity Bridgepoint per oltre un miliardo. A volere valutare il calcio della serie A da questa operazione, nonostante cerotti e ammaccature evidenti su cui i tifosi potrebbero dilungarsi, bisognerebbe convenire che il pallone nazionale non è messo così male.

Certo, le attività italiane seguite dall’onnipresente Margo Bogarelli, l’uomo del calcio italiano, rappresentano meno della metà del fatturato integrale di Infront, dunque non tutto può essere riportato al circo mediatico italiano. Ma quando Bridgepoint acquistò solo nel 2011 Infront pagò una cifra che secondo le indiscrezioni del tempo era compresa tra 550 e 600 milioni. In 4 anni di crisi un guadagno di quasi mezzo miliardo non è roba da ridere. Si capisce ora, ovviamente, perché i toni erano così accesi in fase di rinegoziazione dei diritti tv e perché un uomo di Bridgepoint in mezzo al caos sollevato in quel frangente era sceso in Italia quasi commissariando Infront Italy.

Ma veniamo al calcio italiano. Cosa vuol dire che diventa cinese? Di fatto l’operazione di Wanda è una delle più grandi mai chiuse in relazione a un mercato italiano. Dentro Infront c’è di fatto la creatura di Marco Bogarelli, la Media Partner, nata molti anni addietro con un grosso investimento di Riccardo Silva. Lo stesso Bogarelli ha raccontato che Silva investì un miliardo di lire prima del 2001 per entrare nel ricco business dei diritti tv che però allora erano ancora un mercato embrionale. Vista la capacità di Bogarelli di tenere le fila della maggioranza dei club in Lega Calcio è molto improbabile che Wang Jianlin voglia fare a meno della sua consulenza.

Dunque niente paura per i tifosi. Il cambio è solo finanziario, anche se fa riflettere il fatto che il poco valore aggiunto in Europa prenda sempre di più la via dell’Oriente. Per il calcio italiano a ben vedere ci potrebbe anche essere un effetto positivo con una maggiore diffusione in Cina, mercato che sta esplodendo (lo stesso Marcello Lippi dal 2014 è il direttore tecnico del Guangzhou Evergrande, club cinese).

Wang Jianlin in Italia è un perfetto sconosciuto ma in Cina è «solo» il secondo uomo più ricco del Paese con 16,2 miliardi di patrimonio personale nonché, con il gruppo Wanda, il più grande proprietario di sale cinematografiche al mondo. Come tutti i tycoon cinesi è un ex militare. Da pochi giorni, a conferma dell’interesse per il pallone, lo stesso Jianlin è spuntato nelle cronache sportive come socio forte dell’Atletico Madrid. Infront è guidata da un tal Philippe Blatter, cognome che pesa nel mondo del football, essendo il nipote del Blatter presidente della Fifa.

10 febbraio 2015 | 10:26

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