La guerra “trilionaria”

Quanto è costata al contribuente americano la “guerra al terrore” dall’11 settembre 2001 fino ad oggi?

di Fabio Ragno 5 febbraio 2015, pubblicato in Analisi Mondo  AD

Secondo un recente report. del CRS – Congressional Research Service l’ente governativo degli Stati Uniti che fornisce analisi politiche e giuridiche ai membri del parlamento – il costo è stato finora di 1,6 trilioni di dollari, che comunque diventeranno 1,7 alla chiusura dell’anno fiscale 2015.

Dato che ben pochi di noi hanno dimestichezza coi trilioni di dollari, a cosa equivale dunque questa cifra? Poiché nella scala americana 1 trilione equivale a 1.000 miliardi, l’ammontare in euro corrisponde quindi a oltre 1.400 miliardi, pari a circa 11 miliardi l’anno, o 900 milioni al mese.

Si tratta ovviamente di semplici indicazioni visto che negli anni l’intensità dei conflitti in Iraq e Afghanistan ha raggiunto livelli molto diversi.

La più alta presenza militare USA si è avuta infatti nell’Iraq nel 2007 con 170 mila uomini e nell’Afghanistan nel 2011 con 100 mila, fino a giungere poi al sostanziale ritiro dall’Iraq nel 2011 ed ora dall’Afghanistan, iniziato nel 2014 e che si concluderà nel 2016.

Rispetto alle aree di intervento, il report considera un costo complessivo per l’Iraq di 815 miliardi di dollari, per l’Afghanistan di 686, per altre aree di 81, oltre a 27 miliardi per attività aeree e di supporto correlate alle operazioni.

Non tutti però condividono le stime del CRS. Secondo uno studio elaborato dall’Università di Boston, in realtà le spese ammonterebbero, escluso l’anno fiscale 2015, a quasi 4,4 trilioni di dollari. Oltre ad Iraq ed Afghanistan, lo studio considera anche gli oneri finanziari connessi con i cosiddetti “aiuti militari” nei paesi dell’area interessata, ed in particolare al Pakistan.

Vengono poi inclusi i costi di assistenza per militari colpiti da invalidità permanenti (quasi 1 trilione di dollari), le spese del Dipartimento “Homeland Security” (470 miliardi), gli interessi maturati sul debito pubblico per le spese inerenti i conflitti (300 miliardi) e altri oneri assistenziali per i veterani fino al 2054 (1 trilione di dollari).

Come si vede, la diversità di prospettive può mutare anche radicalmente il quadro finale di spesa anche se, nel concreto, ciò che interessa il Pentagono sono i volumi finanziari stanziati direttamente nel proprio bilancio per il cosiddetto  “war funding” (“Overseas Contingency Operations”), attualmente fissato in 73 miliardi di dollari per il 2015, con un aumento di circa 2 miliardi rispetto a quanto era stato richiesto

Fabio Ragno

Padovano, classe 1954, è Colonnello dell'Esercito in posizione di ARQ. Ha iniziato la carriera come sottufficiale paracadutista. Congedatosi, ha conseguito la laurea in Giurisprudenza ed è rientrato in servizio come Ufficiale del corpo di Commissariato svolgendo incarichi funzionali in varie sedi. Ha frequentato il corso di Logistic Officer presso l'US Army ed in ambito Nato ha partecipato nei Balcani alle missioni Joint Guarantor, Joint Forge e Joint Guardian.

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