E’ un Royal Marine il tiratore scelto più letale
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Il ‘record’ di 160 nemici uccisi appartenuto a Chris Kyle è caduto
di Redazione 3 febbraio 2015, pubblicato in News
Il cecchino più letale della storia militare è ora un marine di Sua Maestà che, secondo quanto scrive la stampa britannica, avrebbe ucciso 173 nemici nel corso delle sue missioni in Afghanistan tra il 2006 e il 2007 e in Iraq.
Se della parabola umana e militare del Navy Seal statunitense Kyle si sa quasi tutto, grazie al libro autobiografico ‘American Sniper’ e all’omonimo film candidato all’Oscar diretto da Clint Eastwood, del marine britannico si sa molto meno. “Non parlerà mai a meno che non gli venga chiesto espressamente, non si vanta mai di quanto è accaduto, ma non se ne vergogna nemmeno”, ha raccontato una fonte al Sun.
I tiratori scelti britannici detengono altri due record: la maggiore letalità di un colpo singolo (6 talebani uccisi con un solo colpo) ‘e il tiro mortale da lunga distanza con l’uccisione di un talebano da quasi 2.500 metri di distanza anche se la stampa australiana ha riferito di un tiro letale con fucile Barret M-82 da ben 2.815 metri effettuato da uno sniper australiano in Afghanistan.
I pochi dettagli emersi sul tiratore scelto dei Royal Marines indicano che si tratta di un militare con oltre dieci anni di esperienza nei Royal Marines, corpo d’elite delle forze armate britanniche, che è originario del sud dell’Inghilterra ed è sposato.
La maggior parte delle uccisioni a lui accreditate sono avvenute durante una missione di sei mesi in Afghanistan dove, in un solo giorno avrebbe colpito oltre 90 combattenti talebani.
Per quanto possa apparire incredibile, il numero di nemici uccisi dallo sconosciuto Royal Marine sarebbe addirittura “prudente”, poiché le uccisioni non confermate potrebbero portare il suo ‘record’ di 173 nemici uccisi addirittura più in alto. A ricondurre ad una dimensione umana il ruolo e la vicenda del cecchino britannico, le parole delle fonti interpellate dal Sun, probabilmente amici o ex commilitoni.
“Ogni colpo è stato considerato e valutato, mai sparato in maniera indiscriminata. Ha sempre guardato agli uomini inquadrati nel mirino come ad esseri umani, non come bersagli. Non è interessato ai punteggi o ai conteggi dei morti.
Non ha ricavato alcuna soddisfazione dal lavoro che ha dovuto fare. Si è trovato a fare un lavoro particolare in un momento particolare E’ il cecchino più letale del mondo, ma non è un titolo alquale ambiva”, hanno detto di lui. Sembra quindi che il ‘British Sniper’ non sia interessato a raccontare o far raccontare la sua storia in un libro o in un film.
Questo potrebbe tenerlo al riparo dal tipo di polemiche che stanno accompagnando il grande successo di pubblico raccolto dal film di Eastwood (249 milioni di dollari ai botteghini Usa in sole tre settimane), nel quale Bradley Cooper impersona la controversa figura di Kyle.
Difeso a spada tratta dagli ambienti militari e dai Repubblicani e accusato di propaganda della guerra in Iraq e incitazione all’islamofobia da esponenti della sinistra culturale come il regista Michael Moore, American Sniper è stato però apprezzato dalla first lady Michelle Obama, per il modo in cui il film racconta la complessità della vita dei veterani di guerra, combattuti tra l’amore per il proprio Paese e quello per le loro famiglie.