IL RIEMPITIVO 1.2.2015
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siciliano può diventare capo dello stato
di Pietrangelo Buttafuoco | 31 Gennaio 2015 ore 06:30 Foglio
C’è dunque questo fatto. Per la prima volta, nella storia dell’Italia repubblicana, con Sergio Mattarella un. Due furono, con la monarchia, i siciliani giunti ai vertici del governo: Francesco Crispi, e Vittorio Emanuele Orlando ma senza incorrere nel campanilismo, piuttosto nella pratica dell’esercizio di memoria, bisogna pur ricordarlo l’altro siciliano indicato ai grandi elettori per l’ascesa al Quirinale. Fu Paolo Borsellino – correva l’anno 1992, il 19 maggio – ed ebbe 34 voti, quelli del Msi che lo indicò dopo aver chiesto al magistrato l’onore di alzarne la bandiera. C’è quindi questo dettaglio.
Commenti
1- Giovanni Attinà •
Certo Angelino Alfano non è che ci faccia una bella figura. Tra l'altro se ha cambiato opinione, per l'invito di Renzi di abbandonare il ministero dell'interno, è ancora più grave. Vale più la coerenza nella politica che la difesa di una poltrona. Sono dettagli , ma Renzi non può fare quello che vuole.
2-honhil • 2 giorni fa
La politica è una strana bestia. Affamata per quanto possa
essere, a volte, basta una briciola, per farla scodinzolare. E Angelino Alfano da Agrigento, contrariamente al Giacomino di pirandelliana memoria, per dire sì non ha proprio bisogno di pensarci un pochino su. Lo fa di botto. Incamminandosi sulla strada del suicidio politico a fronte bassa e con la coda tra le gambe. Renzi vince su tutta la linea, in questa elezione del capo dello Stato ch’è diventata una storia tutta siciliana. Al momento.