Afghanistan senza governo: i talebani ringraziano
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La Camera bassa del Parlamento afgano ha respinto ieri la maggior parte delle candidature dei Ministri designati dal presidente Ashraf Ghani per il suo governo di unità nazionale
di Redazione 30 gennaio 2015, pubblicato in Enduring freedom
su 25 titolari dei vari dicasteri, solo otto hanno ricevuto il benestare dei deputati mentre su altri sette le discussioni sono ancora in corso.
Tra gli otto “promossi” figura Salahuddin Rabbani, ex responsabile del Consiglio per la pace (incaricato delle trattative con la ribellione talebana) ora ministro degli Esteri, e il titolare degli Interni, Noorul Haq Ulumi; questi hanno rinunciato alla doppia nazionalità per poter far parte dell’esecutivo, come impone la legge.
Tra i bocciati vi è invece Sher Mohammad Karim, attuale Capo di stato maggiore dell’esercito e che era stato designato alla guida della Difesa. La mancata approvazione della sua nomina potrebbe avere pesanti ripercussioni sulle forze armate che puntavano sulla nomina di Karim al ministero della Difesa in un momento difficile per la sicurezza nazionale in cui i militari devono fare i conti con la rinnovata pressione talebana in seguito al ritiro del grosso delle forze alleate.
Ad aumentare le difficoltà nei rapporti con la missione di addestramento USA/NATO Resolute Support che ha sostituito ISAF contribuisce anche l’ultimo caso di “green on blue” . Un membro delle forze di sicurezza afghane ha ucciso ieri 3 contractor americani e un afghano nell’aeroporto internazionale di Kabul.
Il parlamento ha respinto anche la nomina di Khatera Afghan al Ministero dell’istruzione, unica donna inserita nelle lista dei Ministri dopo il ritiro di altre due candidate.
Ghani ha “ringraziato” i deputati per l’approvazione degli otto nuovi Ministri e del nuovo responsabile dei servizi segreti, e si è impegnato a presentare “rapidamente” le candidature per i dicasteri rimasti vacanti.
La Camera tuttavia si appresta a chiudere i battenti per oltre un mese e potrà esaminare le nuove designazioni solo al rientro dalle ferie, a marzo, alla vigilia della consueta offensiva talebana di primavera.
La bocciatura della maggior parte dei ministri riduce ulteriormente l credibilità delle istituzioni afghane e complica non poco il cammino del nuovo esecutivo nato tre mesi dopo l’investitura del Presidente da un’intesa non certo stabile tra Ghani e Abdullah Abdullah, suo rivale alle presidenziali a cui è stato attribuito l’inedito incarico di “coordinatore del governo